Dora Maar: artista dalla grazia di una madonna che non sorride

dora maarHeriette Theodora Markovitch, più semplicemente Dora Maar, molti forse la conoscono come una delle donne di Picasso, ricordandola  legata a lui.

In realtà Dora, non fu solo questo. Dora Maar era un artista affermata già prima di conoscere Pablo Picasso, prima di diventare la “sua donna che piange”.

Dora Maar si forma nell’entourage artistico degli anni ’20; dopo aver trascorso l’adolescenza a Buenos Aires, per gli impegni lavorativi del padre architetto, torna a Parigi dove inizialmente si dedica alla pittura e poi alla fotografia grazie anche ai suggerimenti del critico Marcel Zahar.

Inizia come assistente in uno studio dove conosce Bressai e successivamente apre una sua attività indipendente, dove si occupa molto di foto di moda per numerose riviste, distinguendosi grazie alla sperimentazione di nuove tecniche come la solarizzazione, il fotomontaggio e la sovraimpressione.

Durante questo periodo conosce numerosi artisti tra i quali Man Ray e Emmanuel Sougez che le da numerosi consigli tecnici, Cartier-Bresson, Paul Eluard, i fratelli Prevert, Louise Bunel e Andrè Breton e  proprio quest’ultimo la avvicina al movimento surrealista.

Dora Maar era molto apprezzata per il suo lavoro, la sua tecnica e la sua capacità di intimizzare le immagini; partecipa attivamente alle riunioni del movimento surrealista e ne abbraccia gli ideali, si impegna in difesa delle classi umili con una serie di fotografie di strada; si lascia influenzare dalle tecniche utilizzate dagli amici surrealisti e realizza composizioni dall’atmosfera onirica, grazie al fotomontaggio e al foto collage crea una serie di accostamenti stranianti, come in Ciechi a Versailles, Senza Titolo (mano e conchiglia), Scultura in Pietra, Nudo e Candele esempio di fotomontaggio e Onirico.

Nel 1933 in Foto di Strada realizzate in Francia e durante un viaggio solitario in Spagna, predilige i quartieri derelitti, i più poveri, dove può immortalare il proletariato urbano.

Lo sguardo di Dora Maar, a differenza di quello di Cartier-Bresson e di Brassai è pietoso coglie la durezza ma anche la sofferenza.

Nel 1936 ai Deux  Magots, la fotografa-artista Dora Maar, donna intelligente e di ombrosa bellezza, incontra Picasso, presentatole da Eluard, è questo il punto di svolta per la sua vita personale ed artistica. Quello con Picasso è un amore appassionato e celebrale, unico e conflittuale. In questo periodo Dora realizza una serie di ritratti di Picasso, il quale a sua volta la dipinge in numerose tele come Testa di Donna (Dora Maar).

Di assoluta importanza storica e documentaria fu il reportage di Dora Maar sull’evoluzioni di Guernica, che realizza nel 1937, dove si può vedere tutta la genesi e lo sviluppo del capolavoro di Picasso in ogni fase della sua ideazione.

Una donna, un artista indubbiamente forte e capace che è riuscita a vivere oltre Picasso.

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