La Ciociara. Romanzo di Alberto Moravia

La Ciociara La cena triste L'ordinamento dei beni e la morale Sulla porta Antico Inseguimento dell'estraneo La vecchia ubriaca A vortice s’abbatte Scapataggini Vorrei essere ciò Sul muro grafito Upupa Canto che amaviLa Ciociara è un romanzo del 1957, opera dello scrittore Alberto Moravia nel quale emergono con assoluta chiarezza e all’interno della cornice storica le idee neorealiste.

Il Neorealismo venne portato alla ribalta già nel 1942 dal regista Luchino Visconti nel suo noto film “Ossessione“. Si tratta, nella specie, di un nuovo movimento culturale che parte dal realismo per rappresentare in modo più diretto e senza filtri la realtà sociale, anche nei suoi aspetti più cruenti. Per tali motivazioni il neorealismo si affermò non solo a livello cinematografico ma trovò spazio anche nell’ ambito della pittura e della letteratura.

La Ciociara è ambientato nel corso della seconda guerra mondiale: nella campagna laziale del sud di Roma, due donne, una madre vedova e una giovane figlia di nome Rosetta, trovano rifugio e riparo quando l’esercito tedesco invade la città di Roma.

Ma nel periodo precedente la liberazione un gruppo di soldati intercetta su una strada le due donne e violenta la giovane figlia Rosetta. Si tratta di uno stupro di gruppo, perpetrato con assoluta barbarità in una chiesa sotto il quadro rovesciato con l’immagine della Madonna, che sconvolgerà l’avvenire della giovane ragazza.

Uno stupro che non troverà mai la giusta punizione, rimanendo impresso nella mente di colei che ne fu inconsapevole vittima.

Alberto Moravia, con la Ciociara, vuole affermare  e rappresentare tutte le violenze, le pene e la miseria generate dal conflitto bellico che riassume simbolicamente nella violenza sessuale subita dalla giovane Rosetta: un annientamento nel corpo e nell’ animo, non solo fisico ma anche morale.

All’ anarchia dei sentimenti e degli ideali che la guerra ha trascinato dietro di sè si contrappone la figura di Michele, l’ eroe positivo. Un uomo che racchiude una purezza d’ animo interiore, che si contrappone sia al fascismo che al nazismo, simboleggiando la speranza per la rinascita di un mondo nuovo.

“…le guerre, si sa, un giorno devono pure finire e tutto torna a posto.”

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *