Oreste e Ifigenia. Due personaggi della mitologia greca
Nella mitologia greca Oreste, figlio del re Agamennone e di Clitennestra, è il fratello di Ifigenia e di Elettra.
A seguito dell’assassinio del padre Agamennone ad opera della madre Clitennestra e del suo amante Egisto, Oreste viene salvato dalla sorella Elettra. Oreste viene allevato dallo zio Strofio, re della Focide, insieme a Pìlade, figlio di Strofio. Una volta divenuto adulto Oreste torna ad Argo per vendicare l’assassinio del padre Agamennone, accompagnato da Pilade. E con l’aiuto della sorella Elettra, riesce ad uccidere Clitennestra e il suo amante Egisto.
L’incontro di Oreste e Ifigenia viene rappresentato nell’arte antica, così come l’episodio del sacrificio di Ifigenia da parte del padre Agamennone. Invero, a seguito della collera di Artemide e la flotta Achea non riesce a partire verso Troia, a causa di venti sfavorevoli. Un indovino predice ad Agamennone che la collera della dea poteva essere placata soltanto se avesse sacrificato la figlia Ifigenia. Ma Artemide, impietosita, salva Ifigenia sostituendola con una cerva sull’altare al momento del sacrificio.
Ifigenia viene portata in Tauride dove diviene una sacerdotessa di Artemide, con il compito di sacrificare tutti gli stranieri che giungevano via mare. Quando Oreste e Pilade sbarcano in Tauride per rubare una statua sacra di Artemide da portare ad Atene vengono catturati e portati al tempio per essere uccisi. Dopo l’incontro i due fratelli si riconoscono e progettano insieme la fuga, portando con sé la statua di Artemide.
Il mosaico, a tessere minute, raffigurante Oreste e Ifigenia, è stato realizzato su un supporto di terracotta e doveva servire come decorazione centrale di un pavimento. Il mosaico viene rinvenuto nel 1876 negli horti di Mecenate nelle vicinanze dell’Auditorium, oggi conservato ai Musei Capitolini di Roma.