“ Includiamo: minori svantaggiati autori di reato e reinserimento sociale ”.
Progetto finanziato dalla Chiesa Valdese 
Dopo circa quattro mesi dall’avvio dell’ attività progettuale denominata ” Includiamo: minori svantaggiati autori di reato e reinserimento sociale”, grazie al contributo dei fondi dell’Otto per Mille della Chiesa Valdese, insieme ai giovani autori di reato beneficiari dell’istituto della messa alla prova e a un piccolo gruppo di persone diversamente abili, abbiamo raggiunto, con passione e un pizzico di soddisfazione, un ulteriore risultato affrontando due mostri sacri dell’arte in generale: Gian Lorenzo Bernini e Francesco Borromini. Entrambi hanno dato l’apporto fondamentale alla immagine odierna di Roma; noi, dal canto nostro abbiamo tentato di portare avanti un percorso artistico incentrato sul Barocco romano. In questo modo si è voluto mettere a conoscenza dei ragazzi della messa alla prova la possibilità di assaporare la “sfida”, a colpi di pennello, tra i due più grandi architetti del Barocco romano.
Ci teniamo ancora una volta ad evidenziare come questa attività progettuale si è resa possibile grazie al contributo della Chiesa Valdese che con i Fondi dell’Otto per Mille ha inteso supportare questa entusiasmante esperienza volta alla rieducazione e reinserimento dei giovani autori di reato ammessi alla prova.
Si tramanda che tra il Bernini e il Borromini sussistesse una intensa competizione professionale tanto che il loro conflitto divenne una vera e propria leggenda. La suddetta rivalità si manifesta con maggiore attrito in una delle piazze più belle di Roma, Piazza Navona. Infatti, al centro della Piazza sorge la Fontana dei Fiumi (anno 1651) del Bernini, decorata da quattro grandi figure allegoriche che rappresentano i principali fiumi delle quattro regioni del mondo fino a quel momento conosciute: il Danubio per l’Europa, il Nilo per l’Africa, il Gange per l’Asia e il Rio della Plata per le Americhe. Di fronte alla Fontana sorge, invece, la Chiesa di Sant’Agnese in Agone, del Borromini. Quest’ultimo, con una tecnica innovativa per l’epoca, aveva disegnato la facciata della chiesa dandole una forma concava, in modo che quando la cupola è osservata dal basso non viene coperta dalla parte sommitale dell’edificio, sembrando, in questo modo, più vicina all’osservatore. Senonché, se si osserva attentamente l’insieme architettonico, colpisce il fatto che la statua del Rio della Plata tenga alzato il braccio quasi per ripararsi dall’eventuale crollo del campanile o della cupola della chiesa di Sant’Agnese in Agone; analogamente la statua del Nilo ha una benda sulla testa forse per sottrarsi all’infelice visione dell’opera del Borromini.
Leggenda o realtà? Poco importa. L’obiettivo è stato quello di riuscire a rappresentare attraverso le immagini la grandezza del Barocco romano.
L’impresa ha avuto anche le sue normali difficoltà iniziali: tutti i partecipanti (persone diversamente abili e ragazzi della messa alla prova) hanno mostrato una maggiore preferenza per il Bernini a scapito del povero Borromini. Mentre nel lungo periodo si è tentato di conciliare le crescenti richieste del gruppo, ormai sempre più coeso, favorendo man mano un rapporto di maggiore collaborazione e di apertura. Infatti, l’attività non si è fermata alla storica Fontana dei Fiumi di Piazza Navona, ma sono state prese in considerazione un cospicuo numero di opere dei due architetti. In particolare si è analizzata anche la Chiesa di Sant’Andrea delle Fratte dove lavorarono entrambi: il Borromini 1653 al 1667 anno della sua morte, eseguì l’abside, il tamburo della cupola e il campanile; mentre all’interno della Chiesa sono custoditi i due splendidi angeli che Gian Lorenzo Bernini eseguì per Ponte Sant’ Angelo nel 1667.
Una parte dell’attività progettuale è stata realizzata all’aperto, favorendo l’interesse e la capacità di osservazione di tutti i partecipanti (persone diversamente abili e ragazzi della messa alla prova); mentre una seconda fase è stata eseguita in laboratorio attraverso l’uso delle immagini e di fotografie. Per ogni soggetto scelto da riprodurre, i ragazzi della messa alla prova hanno fatto una introduzione delle linee guida: impostazione, proporzione, tridimensione, per poi passare alla fase successiva della rappresentazione grafica “figura/ luce”.
Pertanto, nel clima di cooperazione i giovani della messa alla prova hanno avuto la possibilità di confrontarsi con due mostri sacri dell’arte, e, nel contempo, rapportandosi in modo consapevole e responsabile all’agguerrito gruppo delle persone diversamente abili, tutto proteso verso le opere del Bernini. Ne consegue, che un principio possiamo affermarlo: la presunta o reale rivalità che ha contraddistinto le carriere professionali del Bernini e del Borromini non si è certamente conclusa con la loro morte, ma sussiste ancora tutt’ora.
Concludiamo con il ringraziare la Chiesa Valdese che tra le diverse emergenze sociali ha deciso di supportare economicamente, attraverso i Fondi dell’Otto per Mille, la proposta progettuale “ Includiamo: minori svantaggiati autori di reato e reinserimento sociale” dando vita a questa entusiasmante e piacevole esperienza.
Bellissima ed interessante iniziativa progettuale che vede come protagonisti proprio i minori coinvolti in una attivita’ educativa e rieducativa.