Dove si deve viaggiare
L’immediata osservazione di sé non basta affatto a conoscere se stessi: ci occorre la storia, poiché il passato continua a fluire in noi in cento onde; noi stessi anzi non siamo nulla se non quello che istante per istante percepiamo di questo fluire. E persino qui, quando vogliamo discendere il fiume dell’apparentemente più nostro e personale essere, vale il detto di Eraclito: nessuno scende due volte nello stesso fiume. È una massima che pian piano è diventata stantia, pur rimanendo tuttavia sostanziosa e nutriente come sempre fu: e così pure l’altra secondo cui per capire la storia occorre cercare i resti viventi di epoche storiche: occorre viaggiare, come viaggiò il vecchio Erodoto, verso nazioni — le quali sono solo più antichi gradini culturali consolidati, sui quali ci si può disporre —, soprattutto verso le cosiddette popolazioni selvagge e semiselvagge, là dove l’uomo ha smesso, oppure non ha ancora indossato, l’abito europeo. Esistono però anche un’arte e una finalità del viaggiare più sottili, che non sempre costringono a spostarsi di luogo in luogo e per migliaia di miglia.
Dove si deve viaggiare tratto dal primo saggio filosofico del celebre saggista, filosofo e poeta tedesco Friedrich Nietzsche (Röcken, Sassonia-Anhalt, Germania 15 ottobre 1844 – Weimar, Germania, 25 agosto 1900): Umano, troppo umano. Un libro per spiriti liberi (Menschliches, Allzumenschliches. Ein Buch für freie Geister), pubblicato in lingua tedesca in due parti tra il 1878 e il 1879.
L’opera è, in sostanza, una raccolta di aforismi incentrati sulla condizione esistenziale dell’essere umano e si compone di varie parti, suddivise in una Prefazione (paragrafi 1-8); Parte prima. Delle prime e ultime cose (aforismi 1-34); Parte seconda. Per la storia dei sentimenti morali (aforismi 34-107); Parte terza. La vita religiosa (aforismi 108-144); Parte quarta. Dell’anima degli artisti e degli scrittori (aforismi 145-223); Parte quinta. Indizi di cultura superiore e inferiore (aforismi 224-292); Parte sesta. L’uomo nel rapporto con gli altri (aforismi 293-376); Parte settima. La donna e il bambino (aforismi 377-437); Parte ottava. Uno sguardo allo Stato (aforismi 438-482); Parte nona. L’uomo solo con se stesso (aforismi 483-638); Tra amici. Un epilogo (poesia); Umano, troppo umano II.