L’ Espressionismo è un movimento che sorge intorno 1905 quasi contemporaneamente in Germania e in Francia.
In particolare l’Espressionismo è fortemente caratterizzato da diverse caratteristiche. In tal senso,
– la Pittura tende a rappresentare una realtà interiore.
– L’occhio è solo un mezzo per raggiungere la profondità dell’animo umano.
– L’ Espressionismo muove da tendenze antinaturalistiche.
In senso lato il termine deriva dal latino “ex-premere” che vuol dire “spinger fuori”.
Ma cosa si vuole tirar fuori e soprattutto perché?
Le emozioni e i sentimenti più profondi dell’indole umana e per poter rendere partecipe, direttamente ed esplicitamente, l’interlocutore al travaglio dell’opera dell’artista.
Già pre-espressionisti sono stati Van Gogh, Gauguin, Munch, Ensor, Toulouse-Lautrec, per il forte cromatismo, il segno molto incisivo e la drammaticità dei contenuti; le loro immagini sono spesso appiattite e deformate alla propria soggettività, alla propria “espressione”.
Politicamente gli Espressionisti contestano una borghesia ipocrita e anticreativa auspicando la caduta di barriere sociali e razionali; si pongono, per questo, in netta contrapposizione con l’Impressionismo legato invece alla realtà esteriore delle cose e alla spensieratezza.
L’ Espressionismo ha una matrice di fondo altamente drammatica.
L’ interiorità viene riprodotta nelle opere con toni foschi e cupi.
All’ interno dell’artista pervaso dall’angoscia si contrappone l’interno degli altri pervaso dal senso dell’ipocrisia borghese. Per tale motivo nelle opere appartenenti a tale corrente pittorica le immagini sono spesso e sovente “brutte” e deformi.
Le due opposte e fondamentali polarità dell’Espressionismo sono il gruppo Die Bruke in Germania e il Fauvisme in Francia, ma non si possono dimenticare il Der Bauer Reiter di Monaco, che evolverà in astrattismo, e l’Espressionismo austriaco, spiccatamente introspettivo.