I padroni della guerra

I padroni della guerraI padroni della guerra

L’11 settembre rievoca gli spettri di una catastrofe di dimensioni immani. Le vittime degli attentati alle Torri Gemelle sono stato innumerevoli, si stima un numero vicino alle 3.000 persone uccise in un attacco vigliacco che decretava il dominio dei “padroni della guerra”.
Le guerre sono sempre esistite nella storia dell’umanità e tutt’oggi continuano pur se con modalità diverse, per certi versi più eclatanti e vili, per altri versi più sofisticate ma non meno dirompenti.
Tutt’oggi, continuiamo a vivere in uno stato di perenne conflitto bellico che, in apparenza vede coinvolte due civiltà opposte: da un lato quella che si definisce culturalmente civile e moderna, rispettosa delle altrui libertà e aperta all’integrazione, dall’altro lato quella che si appalesa come chiusa nei paletti di un fanatismo integralista volto ad affermare la propria supremazia sull’odiato mondo occidentale.
In realtà, le due civiltà, apparentemente contrapposte, hanno un filo conduttore comune che nulla ha a che vedere con le culture di riferimento. In ognuna di esse vi sono pochi “eletti” che proclamano, apertamente oppure dietro lo schermo di un inverosimile maschera di legalità, il loro diritto togliere la vita a persone innocenti.
Così li definiva nel lontano 1963 uno dei più grandi cantautori americani, Bob Dylan: i padroni della guerra. Una ballata memorabile che rende onore a tutte le vittime di ogni guerra, di qualunque colore, razza, sesso esse siano, perché sono i padroni della guerra i responsabili della morte di tante persone innocenti.
Bob Dylan descrivere i padroni della guerra come tutti coloro che costruiscono le armi e si nascondo dietro le loro scrivanie, armando così la mano di chi deve sparare e correndo lontano a nascondersi nei loro palazzi quando le pallottole volano veloci, mettendosi seduti a guardare mentre il conto dei morti sale e il sangue dei giovani scorre dai loro corpi. I padroni della guerra sono artisti nell’arte di seminare il terrore. La loro è una furia cieca e minaccia tutti adulti, anziani e bambini. I padroni della guerra sono mercenari che agiscono indisturbati per denaro.
I padroni della guerra, senza distinzioni di razza e religione, esistevano quando è stata scritta questa celebre canzone, sono sempre esistiti e continuano ad agire indisturbati sulla pelle di tutte le innocenti vittime di atti di guerra.

BOB DYLAN 1963 MASTERS OF WARS

Venite padroni della guerra, voi che costruite i grossi cannoni, voi che costruite gli aeroplani di morte, voi che costruite tutte le bombe, voi che vi nascondete dietro ai muri, voi che vi nascondete dietro alle scrivanie.
Voglio solo che sappiate che posso vedere attraverso le vostre maschere. Voi che non avete mai fatto nulla, se non costruire per distruggere. Voi giocate con il mio mondo, come se fosse il vostro piccolo giocattolo. voi mettete un fucile nella mia mano e vi nascondete dai miei occhi, e vi voltate e correte lontano quando volano le veloci pallottole.
Come Giuda dei tempi antichi, voi mentite ed ingannate. Una guerra mondiale può essere vinta, voi volete che io creda. Ma io vedo attraverso i vostri occhi e vedo attraverso il vostro cervello, come vedo attraverso l’acqua che scorre giù nella fogna.
Voi caricate le armi che altri dovranno sparare E poi vi sedete e guardate mentre il conto dei morti sale. E voi vi nascondete nei vostri palazzi mentre il sangue dei giovani scorre dai loro corpi e viene sepolto nel fango.
Avete causato la peggior paura che mai possa spargersi: paura di portare figli In questo mondo poichè minacciate il mio bambino non nato e senza nome. Voi non valete il sangue che scorre nelle vostre vene.
Che cosa so io per parlare quando non è il mio turno. Direte che sono giovane Direte che non so abbastanza. Ma c’è una cosa che so anche se sono più giovane di voi. Che perfino Gesù non perdonerebbe quello che fate.
Voglio farvi una domanda Il vostro denaro vale così tanto? Vi comprerà il perdono. Pensate che potrebbe. Io penso che scoprirete Quando la morte esigerà il pedaggio Che tutti i soldi che avete accumulato Non serviranno a ricomprarvi l’anima.
E spero che moriate E che la vostra morte venga presto. Seguirò la vostra bara Un pallido pomeriggio E guarderò mentre vi calano Giù nella fossa E starò sulla vostra tomba Finché non sarò sicuro che siete morti.

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