Il giovane uomo nudo seduto in riva al mare (Jeune Homme nu assis au bord de la mer, figure d’étude) è un dipinto (olio su tela, cm 98×124) realizzato tra il 1835 e il 1836 dal pittore francese Hippolyte Flandrin, ed attualmente conservato presso il Museo del Louvre di Parigi.
Hippolyte Flandrin (Lione, 23 Marzo 1809 – Roma, 21 Marzo 1864) è stato un celebre pittore francese, annoverato tra i principali esponenti del Neoclassicismo della Scuola di Lione. Allievo del pittore Pierre Révoil e successivamente di Jean Auguste Dominique Ingres, nel 1832 vince il prestigioso Prix de Rome che gli consente di trascorrere ben due anni nella capitale italiana, dove tra il 1835 e il 1836 realizza Il giovane uomo nudo seduto in riva al mare.
La tela appartiene al periodo giovanile del pittore francese Hippolyte Flandrin, e nonostante ciò è certamente una delle sue opere più famose e rinomate. La stessa trae ispirazione dalla celebre scultura marmorea dal titolo Ragazzo accovacciato di Michelangelo Buonarroti, (databile intorno al 1524 circa), e conservata nel Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo.
Il dipinto Il giovane uomo nudo seduto in riva al mare richiama i sapori dell’antichità classica, tanto cara al pittore francese, e raffigura un giovane uomo completamente nudo, (con molta probabilità un efebo dell’antica Grecia), accovacciato su se stesso e seduto su una roccia di fronte al mare. Il volto del giovane non è visibile ed è stretto sulle ginocchia, con gli occhi chiusi, mentre le perfette forme anatomiche del corpo si saldano con l’ambiente marino circostante.
Alla scena dipinta, connotata di assoluta semplicità compositiva, si contrappone un forte pathos che coinvolge lo spettatore trasportandolo all’interno dell’opera, dove, tra contemplazione e riflessione, si riscontra una fusione tra l’uomo e la natura, con le tonalità cromatiche del cielo e del mare strette in un forte abbraccio; l’intensità emotiva si riallaccia all’espressione estetica dell’opera.
La popolarità del dipinto trova altresì conferma nelle diverse riproduzioni fotografiche eseguite nel corso degli anni, in particolare il Caino (1902), del fotografo tedesco Wilhelm von Gloeden.