Il sacrificio di Manoach. Opera di Vito D’Anna

Il sacrificio di Manoach

Il sacrificio di Manoach. Opera di Vito D’Anna. Museo di Palazzo Chigi di Ariccia (Collezione Lemme), Roma.

Il sacrificio di Manoach è un dipinto (olio su tela, cm 20x 34) realizzato nella prima metà del Settecento, intorno al 1745-1750 circa, dal pittore palermitano Vito D’Anna ed attualmente conservato presso il Museo di Palazzo Chigi di Ariccia (Collezione Lemme), Roma. 

Vito D’Anna (Palermo, 14 Ottobre 1718 – Palermo, 13 Ottobre 1769) è stato un celebre e rinomato pittore di origine siciliana del periodo rococò, annoverato tra gli artisti più importanti operanti in Sicilia. Si forma presso la bottega del pittore acitano Pietro Paolo Vasta, e successivamente presso del più celebre Olivio Sozzi del quale sposa la figlia, Aloisia. La sua formazione si completa a Roma presso Corrado Giaquinto, amico del suocero Olivio Sozzi.

Tra le sue numerose opere occorre citare gli affreschi (databili al 1751) nella Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria a Palermo, raffiguranti il Trionfo dell’Ordine domenicano (all’interno della cupola) e le Allegorie dei quattro continenti (nei pennacchi); l’affresco (databile al 1760) raffigurante l’Apoteosi di Palermo presso Palazzo Isnello (annoverato tra i maggiori capolavori del XVIII secolo); gli affreschi (databili tra il 1763 il 1765) nella Chiesa del Santissimo Salvatore a Palermo e diverse pale d’altare che realizza negli ultimi anni della sua vita in quanto impossibilitato a dipingere a fresco tra cui la Natività, (databile al 1744 circa) presso la Chiesa di Santa Maria della Neve ad Acireale e la Madonna con Bambino ritratta tra San Gregorio Magno, San Girolamo, Santa Lucia e Santa Rosalia, (databile al 1768) per l’altare maggiore della Basilica di Santa Maria Maggiore a Ispica.

Il sacrificio di Manoach raffigura il momento in cui l’angelo del Signore compare a Manoach e alla moglie, che era sterile e non poteva avere bambini, annunciando loro il futuro concepimento di un figlio. Si tratta dello studio preparatorio per l’affresco nella Chiesa di Santa Maria del Piliere a Palermo.

L’angelo del Signore rispose a Manoach: «Si astenga la donna da quanto le ho detto. Non mangi nessun prodotto della vigna, né beva vino o bevanda inebriante e non mangi nulla d’immondo; osservi quanto le ho comandato». Manoach disse all’angelo del Signore: «Permettici di trattenerti e di prepararti un capretto!». L’angelo del Signore rispose a Manoach: «Anche se tu mi trattenessi, non mangerei il tuo cibo; ma se vuoi fare un olocausto, offrilo al Signore». Manoach non sapeva che quello fosse l’angelo del Signore. …  Manoach prese il capretto e l’offerta e li bruciò sulla pietra al Signore, che opera cose misteriose. Mentre Manoach e la moglie stavano guardando, mentre la fiamma saliva dall’altare al cielo, l’angelo del Signore salì con la fiamma dell’altare. Manoach e la moglie, che stavano guardando, si gettarono allora con la faccia a terra e l’angelo del Signore non apparve più né a Manoach né alla moglie. Allora Manoach comprese che quello era l’angelo del Signore.

(Sacra Bibbia, Giudici 13)

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