La Buona Ventura è un dipinto (olio su tela, cm 95 x 137) realizzato nel 1617 dal pittore francese Simon Vouet ed attualmente conservato presso la Galleria D’Arte Antica di Palazzo Barberini a Roma.
Simon Vouet (Parigi, 9 gennaio 1590 – Parigi, 30 giugno 1649) è stato un celebre pittore francese. Giovanissimo si trasferisce in Italia dove rimane per il primo ventennio del Seicento, dove sposa Virginia Vezzi, anche lei pittrice, e si afferma quale esponente significativo del caravaggismo. Nel 1627 circa rientra in Francia insieme alla moglie, dove introduce lo stile barocco italiano, con particolare riferimento a Paolo Veronese, Tiziano e ai Carracci.
Tra le sue opere più importanti occorre citare La Circoncisione di Gesù (databile al 1622), conservato nel Museo Nazionale di Capodimonte a Napoli; l’Annunciazione, conservata presso la Galleria degli Uffizi, a Firenze; San Francesco rinuncia ai suoi beni, (databile al 1624-1625), conservato nella Chiesa di San Lorenzo in Lucina, a Roma; Giuditta con la testa di Oloferne (databile al 1620-1625), conservato all’Alte Pinakothek di Monaco di Baviera; Allegoria della Ricchezza e Allegoria della Carità (databili al 1630-1635), conservati nel Museo del Louvre a Parigi; Sant’Agata in carcere visitata da san Pietro (databile al 1625 circa), conservato presso la Galleria Regionale del Palazzo Abatellis di Palermo; Visione di San Bruno, (databile al 1626), conservato nella Certosa di San Martino, a Napoli; Il Tempo vinto dall’Amore, la Speranza e la Fama,(databile al 1627), conservato nel Museo del Prado, a Madrid; Venere e Adone, (databile al 1642), conservato al Paul Getty Museum, a Los Angeles.
Il dipinto La Buona Ventura raffigura un giovane ragazzo, dall’atteggiamento ingenuo mentre si fa leggere la mano da una giovane quanto affascinante zingarella, senza accorgersi dell’inganno, ovvero del furto della borsa operato da una vecchia alle sue spalle, che accenna un sorriso ironico. L’opera richiama il più celebre dipinto La Buona ventura di Michelangelo Merisi, meglio noto come il Caravaggio, anche se la composizione ha certamente una vena più sarcastica e meno realistica.