Il Palazzo del Banco di Santo Spirito o della Zecca Vecchia, è un antico istituto di credito che si trova a Roma, in Via del Banco di Santo Spirito, nel rione Ponte (oggi fa parte della Banca di Roma).
Gli architetti che lavorarono nel corso degli anni alla sistemazione e al restauro del Palazzo del Banco di Santo Spirito furono essenzialmente due: inizialmente, nel 1504, Donato Bramante procedette al restauro dell’edificio su incarico del pontefice Giulio II Della Rovere che voleva destinarlo alla sede della Zecca Pontificia e successivamente, intorno al 1520, l’opera passò, su incarico di Leone X Medici, nelle mani di Antonio da Sangallo il Giovane, il quale realizzò la facciata esterna del Palazzo del Banco di Santo Spirito, con termine dei lavori nell’ anno 1524.
Nel 1605, a seguito di un dissesto economico, papa Paolo V Borghese decise di fondare il Banco di Santo Spirito, un istituto bancario di Roma, (attivo fino al 1992), il cui capitale era garantito dalle proprietà dell’ Ospedale di Santo Spirito in Sassia. Negli anni successivi per volontà di Papa Clemente IX Rospigliosi il Palazzo del Banco di Santo Spirito divenne la sede del Banco di Santo Spirito e si procedette al restauro interno dell’edificio per opera dell’architetto Giovanni Tommaso Ripoli. Tra il 1889 e il 1891 l’edificio venne ulteriormente ristrutturato su progetto dell’architetto romano Francesco Azzurri.
In seguito ai lavori dell’architetto fiorentino Antonio da Sangallo il Giovane la facciata esterna del Palazzo del Banco di Santo Spirito si presenta leggermente concava preludendo allo stile barocco, e sulla sommità sono visibili le statue della Carità e dell’Abbondanza. Tra le due statue vi è lo stemma di Paolo V Borghese, mentre sopra l’entrata principale è collocato un arco centrale con lo stemma di Clemente IX Rospigliosi e sul lato destro dell’edificio si trova una lapide bronzea in memoria di Benvenuto Cellini, incisore della Zecca.