Isadora Duncan

isadora duncanIsadora Duncan, all’anagrafe Angela Isadora Duncan (San Francisco, 27 Maggio 1877 – Nizza, 14 Settembre 1927) è stata una celebre ballerina di origine americana pioniera della cosiddetta “danza moderna”.

Donna evoluta e anticonformista, ma anche instabile e volubile, protesa alla ricerca continua di un cambiamento o rinnovamento Isadora Duncan vive esattamente cinquant’anni: mezzo secolo fatto di amore, passione, successi, ma anche dolori e tormenti.

Isadora Duncan trascorre l’infanzia studiando danza classica e ascoltando musica classica suonata dalla madre, insegnante di pianoforte. Successivamente arriva la rottura con i canoni classici e le forme della danza accademica, considerata da Isadora Duncan innaturale, e si accosta ai principi di François Delsarte improntati sulla ricerca dell’armonia del movimento corporeo. La sua fonte ispiratrice è l’antica Grecia. Pertanto, elimina dal suo repertorio le scarpette da punta e gli indumenti classici e convenzionali, scegliendo di esprimersi attraverso i piedi nudi avvolta da larghe tuniche e drappi di seta che creano movenze fluttanti e cicliche. Porta così sulla scena una danza fatta di movimenti liberi e naturali. Le sue idee vengono considerate innovatrici per l’epoca e riscuotono successo in tutta Europa fino ad arrivare ad influenzare la celebre compagnia dei Balletti Russi di Sergej Djaghilev.

La sua passionalità si riversa anche sulla vita privata, definita a tratti scandalosa: alla prima relazione con il regista americano Edward Gordon Craig, dalla quale nasce la figlia Deirdre segue la seconda con il facoltoso industriale Paris Singer, figlio del fondatore della Singer dalla quale nasce il secondo figlio Patrick. Entrambi i suoi figli muoiono annegati nella Senna in un tragico incidente. Un grave lutto che segna inesorabilmente la vita di Isadora Duncan che si avvicina all’alcool.

La terza relazione amorosa è con il poeta russo Sergej Esenin, molto più giovane di lei. Un rapporto passionale e tormentato che naufraga dopo breve tempo e le cui ripercussioni si riflettono soprattutto su Sergej Esenin, molto più fragile a livello psicologico, che muore suicida due anni dopo la fine della relazione.

Gli ultimi anni della sua vita non sono affatto semplici e anche il successo che fino a quel momento l’aveva sempre accompagnata inizia a declinare. Ma Isadora Duncan è come una onda marina, dopo essersi infranta sulla riva si rigonfia per rinascere: lo stesso movimento ondulare che porta sulle scene dei teatri del mondo. Solo la morte la colpisce inaspettamente, arrestandola definitivamente il 14 Settembre del 1927. Isadora Duncan all’epoca cinquantenne ha un nuovo amante, un giovane parigino di ventisette anni e con lui trascorre le vacanze sulla costa azzurra a bordo dell’auto decaportabile Bugatti. Ma, quel fatidico giorno la sciarpa di seta rossa che porta al collo rimane incastrata nei raggi della ruota anteriore dell’automobile strangolandola in pochi secondi.

Sopravvive la sua arte, rivoluzionaria per l’epoca ma ancora innovativa per i nostri giorni.

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