Abbazia di Monte Oliveto Maggiore
L‘Abbazia di Monte Oliveto Maggiore è un imponente complesso monastico che si trova ad Asciano, in provincia di Siena. L’Abbazia sorge all’interno di un bosco dalla fitta vegetazione, con alberi di cipressi, querce e pini, nel territorio delle Creti Senesi.
L’origine dell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore risale al 1315 quando il nobile senese Giovanni de’ Tolomei insieme a Patrizio Patrizi e Ambrogio Piccolomini decidono di ritirarsi ad una vita eremitica. L’ordine da questi fondati segue la regola benedettina “ora et labora”, con alcune modifiche. Nel 1320 ha inizio la costruzione del monastero e nel 1344 arriva la conferma la Congregazione olivetana da papa Clemente IV con lo sviluppo della cultura libraria e artistica.
L’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore ha la struttura tipica delle abbazie benedettine, con la Chiesa, il Chiostro Grande, il Chiostro di mezzo e il refettorio e la Biblioteca (oltre ad una cantina).
L’ingresso all’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore avviene percorrendo il bosco fino ad arrivare ad un palazzo medievale in mattoni rossi, con una torre e un ponte levatoio. Sopra il portale di ingresso, si trova una terracotta smaltata, raffigurante la “Madonna col Bambino circondata da due angeli“, attribuita ai Della Robbia.
Cattedrale della Natività di Maria di Monte Oliveto Maggiore
Dopo aver superato il portale di ingresso si procede lungo il viale per giungere fino alla Cattedrale della Natività di Maria di Monte Oliveto Maggiore costruita tra il 1400 e il 1417 con l’esterno in stile gotico.
L’interno, in stile barocco a seguito del restauro del 1772 ad opera dell’architetto Giovanni Antinori, ha una pianta a croce latina e conserva sull’altare maggiore, in marmi policromi, la pala raffigurante la “Natività di Maria“, opera di Jacopo Ligozzi (datata 1598), oltre al coro ligneo, opera di fra Giovanni da Verona (datato 1503-1505).
Sulla parete destra dell’abside, si trova il dipinto raffigurante “San Benedetto che appare a Santa Francesca Romana e a San Bernardo Tolomei”, opera di Luigi Boschi (datato 1824).
Ai lati dell’abside si trovano due cappelle, entrambe a pianta quadrata. La cappella di sinistra conserva sull’altare, il dipinto raffigurante “San Benedetto e San Bernardo nella gloria celeste“, opera di Fabrizio Cartolari (datato 1773).
Dal transetto di sinistra si accede alla Cappella del Santissimo Sacramento, decorata da Giuseppe Nicola e Antonio Nasini, che conserva sull’altare il Crocifisso ligneo policromato, risalente alla seconda metà del Trecento, e sul retro la tela raffigurante San Bernardo Tolomei, opera di Raffaele Vanni.
Chiostro Grande dell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore
Nel Chiostro Grande si trova un ciclo di affreschi raffiguranti le “Scene della vita di San Benedetto” (ben 37 scene) dipinte dal 1497 al 1499 da Luca Signorelli e collaboratori (per un totale di nove scene) e completato dal 1505 al 1508, con le restanti ventisei scene, da Gian Antonio Bazzi detto il Sodoma a seguito del trasferimento ad Orvieto del pittore cortonese per decorare la Cappella di San Brizio nel Duomo. Questo ciclo di affreschi è uno dei capolavori più importanti del Rinascimento italiano.

Come Benedetto fa tornare nel manico uno roncone che era caduto nel fondo di un lago, opera del Sodoma

Come Benedetto dice alli monaci dove e quando avevano mangiato fuori dal monastero, opera del Signorelli
Chiostro di mezzo e il refettorio
Dal Chiostro grande si accede al Chiostro di mezzo, realizzato nel XV secolo, e al refettorio che nella parete di fondo contiene la tela raffigurante l’Ultima Cena, opera di Lino Dinetto (datata 1948).
Biblioteca
Dal Chiostro di mezzo attraverso una scala si accede al primo piano dell’Abbazia. Sulla prima rampa si trova l’affresco raffigurante l’Incoronazione della Vergine, opera del Sodoma, mentre sulla seconda rampa si trova l’affresco raffigurante la Deposizione, di autore ignoto.
La Biblioteca viene progettata da fra Giovanni da Verona, destinata non solo allo studio ma anche all’attività miniatoria. All’interno della Biblioteca sono conservate un totale di 40.000 opere.
Dalla Biblioteca si accede al piccolo Museo di arte sacra che conserva alcune opere come il dipinto raffigurante la Resurrezione del pittore toscano Cristoforo Roncalli, detto il Pomarancio; il dipinto raffigurante la “Visione del Beato Bernardo Tolomei“, opera di Bernardino Mei; il dipinto raffigurante la “Fuga in Egitto“, opera di Bernardino Mei; il dipinto raffigurante la Madonna col Bambino, opera di Segna di Bonaventura, la Maestà, opera del Maestro di Monteoliveto, il dipinto raffigurante la “Crocifissione“, opera di Daniele Lonati.
Sulla parete di fondo del museo si trova l’affresco raffigurante la Madonna col Bambino e Santi di Matteo Ripanda (XVI secolo).