La storia di Beatrice Cenci sembra uscita direttamente da un romanzo noir, dove compaionio tutti gli elementi del genere coma l’infanzia interrotta, gli abusi sessuali, gli intrighi, le violenze familiari e naturalmente un omicidio.
Beatrice Cenci nasce a Roma il 6 febbraio 1577. Appartiene ad una nobile ed influente famiglia romana: il padre, il Conte Francesco Cenci è un uomo molto ricco ma, al contempo, altrettanto violento, rissoso e avaro. La madre Ersilia Santacroce muore quando lei è una bambina. Beatrice Cenci passa, pertanto, l’infanzia nel Monastero di Santa Croce in Montecitorio e all’età di quindici anni rientra nella famiglia insieme ai fratelli e alla seconda moglie del padre, Lucrezia Petroni.
Il clima familiare è austero, il padre diventa senpre più aggressivo e viene più volte accusato di abusi sessuali nei confronti delle figlie; Beatrice e i fratelli vivono situazioni di miseria e di indigenza.
Beatrice Cenci diventa una bellissima ragazza e per evitarle il matrimonio e versare la dote, il padre la rinchiude insieme alla seconda moglie Lucrezia in un castello chiamato la Rocca, di Petrella Salto, in provincia di Rieti. Qui le sue condizioni di vita si aggravano arrivando ad una vera e propria segregrazione. Sembra che in questo contesto sia maturata l’idea di uccidere il padre e far passare l’omicidio come un tragico incidente: nel sonno lo colpiscono con martello e gettano il corpo dalle scale della rocca.
Inizialmente non ci sono indagini e dopo il funerale Beatrice Cenci e i suoi fratelli lasciano la Rocca per far ritorno a Roma. Ma a seguito di indiscrezioni e sospetti viene aperta una inchiesta sotto la direzione del papa Clemente VIII, che non vede l’ora di eliminare la famiglia Cenci e confiscare i loro beni; il corpo di Francesco Cenci viene riesumato e a seguito di diversi esami medici si giunge a negare la caduta accidentale. Vengono accusati dell’omicidio Beatrice Cenci, i suoi due fratelli Bernardo e Giacomo, e Lucrezia Petroni. Il processo conduce ad una aspra condanna: Beatrice e Lucrezia vengono condannate alla decapitazione, Giacomo allo squartamento mentre Bernardo, il più giovane, ottiene la commutazione della pena.
L’11 Settembre del 1599 sulla piazza di ponte Sant’Angelo a Roma si raduna una immensa folla per assistere all’esecuzione ( tra i presenti vi è anche il Caravaggio, Orazio Gentileschi e la figlia Artemisia, e successivamente sia il Caravaggio che Artemisia Gentileschi, ispirati da tale vento, dipingeranno due versioni di “Giuditta ed Oloferne“).
Beatrice Cenci viene decapitata e muore alla sola età di ventidue anni. Il suo corpo giace sepolto presso la Chiesa di San Pietro in Montorio a Roma.