La Cappella Avila si trova all’interno della Basilica di Santa Maria in Trastevere, situata a Roma, nell’omonima Piazza di Santa Maria in Trastevere, nel cuore del rione Trastevere.
La Cappella Avila è la quinta cappella che si snoda sul lato sinistro a partire dall’ingresso principale della Basilica di Santa Maria in Trastevere, ed è considerata una delle opere più importanti di Roma, per originalità e creatività.
Si tratta di una particolare e stupefacente opera pittorica e architettonica realizzata nel 1686 dal pittore reatino Antonio Gherardi, che in virtù di tale occasione introduce altresì elementi monumentali e architettonici, traendo ispirazione dal barocco romano, e più dettagliatamente dall’opera di Francesco Borromini.
Il restauro della Cappella Avila viene commissionata nel 1678 da Pietro Paolo Avila, esponente della nota famiglia di origine spagnola, al pittore reatino Antonio Gherardi, molto attivo a Roma nella seconda metà del Seicento. Questi, ispirandosi alla finta prospettiva realizzata tra il 1652 e il 1653 da Francesco Borromini all’interno del cortile di Palazzo Spada esegue, a suo modo, una piccola galleria prospettica e sullo sfondo colloca il dipinto raffigurante “San Girolamo“.
Come il celebre artista ticinese, annoverato tra i principali esponenti dell’architettura barocca romana, Antonio Gherardi crea, sfruttando nel miglior modo il poco spazio a sua disposizione, una piccola illusione ottica determinata dalla graduale convergenza delle pareti della cappella, confendo una profondità maggiore di quanto non sia realmente e collocando in fondo il quadro di “San Girolamo”, dipinto dallo stesso pittore nel 1686.
Occorre inoltre segnalare, per l’eccezionale importanza, la volta che contiene al suo interno un secondo cupolino più piccolo, sorretto da quattro angeli in stucco, con al centro la colomba dello Spirito Santo, che, frazionando i raggi solari esterni, ha lo scopo di creare una serie di effetti di luce, illuminando la cappella che rimane più buia.