Nell’ ultimo decennio, a seguito dell’ incremento delle rete e dei social networks, si è sviluppato il dibattito in materia di Cyberlaw o meglio Diritto di Internet.
Il dibattito è improntato sulla necessità di una regolamentazione a livello legislativo dei vari ed eventuali conflitti che possono sorgere tra gli utenti della rete. In tale prospettiva si pone il principale problema della competenza (in particolare, la competenza per territorio) dal momento che il cyberspazio non ha confini geografici ben definiti.
In tal senso si registrano diversi punti di vista e opinioni sulla materia.
Da un lato troviamo coloro che ritengono che il Cyberlaw debba essere realizzato da ciascuno Stato territoriale, considerando il cyberspazio come una sorta di spazio fisico. In caso contrario si determinerebbe una anarchia. Dall’altro lato troviamo coloro che considerano, invece, il Cyberspazio come uno spazio nuovo, diverso dallo spazio fisico e, pertanto, sussiste la concreta necessità di nuove leggi e di nuovo regole. In questo caso sorge l’ulteriore problema di sviluppare un nuovo sistema di governance di Internet basato su norme e regolamenti vincolanti per gli utenti delle rete (Hard Law) ovvero norme e regole prive di efficacia vincolante che si limitano a fissare principi di carattere generale, lasciando agli utenti discreti margini di autonomia, per conseguire determinati risultati (Soft Law).
Attualmente i vari conflitti che possono crearsi nella Rete, a prescindere dalla loro natura delittuosa, sono gestiti e disciplinati dalla legge nazionale di ciascuno Stato: sebbene Internet non ha confini geografici, i singoli utenti, in quanto persone fisiche, sono soggetti alla legislazione civile e penale del paese di riferimento. Se l’eventuale conflitto si realizza tra utenti appartenenti a Stati diversi sopraggiungono le norme di Diritto Internazionale ai fini della determinazione della competenza e quindi della giurisdizione. In tal senso i grandi siti come Ebay e Wikipedia si sono dotati di strumenti interni per prevenire e risolvere le controversie che possono sorgere tra gli utenti.
Un ulteriore passo in avanti è stato fatto introducendo delle regole di comportamento cd. Netiquette al fine di prevenire eventuali conflitti tra gli utenti di Internet.
L’auspicio è, che nel futuro, si realizzi una maggiore collaborazione e condivisione delle regole del Cyberlaw tra i governi dei diversi paesi ( incrementando anche le potenzialità dei paesi in via di sviluppo), nei loro rispettivi ruoli, soprattutto in chiave di prevenzione dei fenomeni devianti ma anche di una maggiore regolamentazione dei crimini on line e di sicurezza della rete.
trovo molto interessante l’idea che possa esistere una regolamentazione internet, soprattutto visto cosa succede con la grande diffusione dei social nella nostra società, quindi mi fa piacere che voi sottolineate il problema grazie.