Nel 1911, un secondo gruppo di espressionisti si costituisce nella città di Monaco di Baviera: il “Der Blaue Reiter” (Il Cavaliere Azzurro).
Ne fanno parte, in primo luogo, artisti del calibro di Wassily Kandinskij, Franz Marc, August Macke, Paul Klee.
Ma una differenza fondamentale contraddistingue i due sentieri trattati finora da questo terzo cammino.
Mentre i fauves francesi e i tedeschi del Ponte rendono espressiva la realtà esterna così da farla coincidere con l’intensità dell’artista, i pittori del Der Blaue Reiter c.d. Cavaliere Azzurro realizzano una svolta importantissima:
l’espressione interiore del pittore può anche ignorare completamente la realtà esterna.
Da qui all’ astrattismo il passo è breve.
In particolare è proprio Wassily Kandinski, fondatore del gruppo del Der Blaue Reiter (Cavaliere Azzurro) insieme a Franz Mark ad avviarsi, con le idee sempre più chiare, verso un nuovo linguaggio in cui l’espressività dell’uomo, come essere indipendente da ciò che lo circonda, assume il massimo rilievo.
Kandinski insegna alla Bauhaus, la famosa scuola tedesca di disegno moderno e crea opere come “La montagna blu”, “Crinoline”, “Paradiso”.
Conosce i fauves nel 1906 durante un soggiorno parigino e si avvicina artisticamente ad essi con quella cupezza e inquietudine tipiche della cultura germanica del tempo, che lo condurranno all’esigenza di esternare la sua realtà interiore svincolandola da ogni peso della materialità.