L’Espressionismo Austriaco

Così come in Francia ed in Germania, un’altro importante nucleo espressionista si forma in Austria, e precisamente nella città di Vienna. Siamo di fronte ad un altro movimento pittorico e culturale che prende in nome di Espressionismo Austriaco.

Anche qui, un manipolo di giovani vuole  rovesciare gli schemi convenzionali di un mondo placido e borghese per far posto alle verità più tortuose e segrete della psiche, liberando passioni, ansie e paure che si agitano nell’inconscio.

L’aggancio culturale per questi giovani pittori è lo psicologo Sigmund Freud e, dei suoi studi, si avvale Egon Schiele (1890 – 1918) pittore dal segno mordente e sicuro di Klimt (espressionista nelle sue opere tarde) e dalla maestrìa aspra di Jodler.

La sua originalità è rappresentata dai temi angosciosi e torbidi dominati dall’erotismo, dalla sensualità e dagli istinti più reconditi.

Ha una visione sofferta del mondo e nei suoi quadri si nota una opprimibile solitudine (“Edith, la moglie dell’artista”, “Albero in autunno”).

Appartiene al movimento dell’Espressionismo  Austriaco anche l’artista Oskar Kokoschka (1886 – 1980), ritrattista di straordinaria intensità evocativa.

Attraverso le sue numerose opere egli tenta di scavare nell’intimo dei suoi modelli portando sulla tela sentimenti e sensazioni avvolti in un’atmosfera losca e irreale della quale riveste il quadro (in particolare in “Die Heiden”, “Ritratto di A. Forel”).

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