La Fontana delle Rane si trova a Roma, al centro di Piazza Mincio, nel famoso e storico Quartiere Coppedè risalente agli inizi del ‘900 (un quartiere residenziale situato all’interno del quartiere Trieste, incastonato tra Piazza Buenos Aires e Via Tagliamento, e realizzato tra il 1921 e il 1927 dall’architetto Gino Coppedè).
All’interno di tale agglomerato di villini e palazzetti (in particolare, Palazzo degli Ambasciatori, Palazzo del ragno, Villini delle Fate) volutamente ed ingegnosamente edificati con stili architettonici diversi che si mescolano e si sovrappongono tra loro, dal rinascimentale al barocco fino ad arrivare al liberty e all’ Art Nouveau e situati intorno a Piazza Mincio, si decide di introdurre al centro una fontana ornamentale.
La Fontana delle Rane viene disegnata e realizzata nel 1924 dall’architetto e scultore fiorentino Gino Coppedè, in stile barocco, ed è composta da una ampia piattaforma quadrilobata sollevata dal manto stradale da un gradino basso, anch’esso circolare, dalla quale si snoda una articolata struttura dove alcune figure umane, per l’esattezza otto, riunite in quattro coppie, soffiano spruzzi d’acqua e sorreggono con la schiena una piccola vaschetta a forma di conchiglia con al centro una rana che versa l’acqua nella vaschetta.
In alto è posta una seconda vasca circolare sul cui bordo si dispongono otto rane, raffigurate nel momento di spiccare un salto verso lo zampillo centrale, mentre sulla parte inferiore della vasca vi sono quattro mascheroni. L’acqua sgorga dal catino centrale posto sulla sommità della seconda vasca.
La struttura architettonica della Fontana delle Rane presenta elementi in comune con altre due famose fontane romane: in particolare, la precisa collocazione delle rane ricorda molto la Fontana delle Tartarughe, situata in Piazza Mattei, mentre le valve di conchiglie e la presenza di una grossa ape sul bordo della vasca rievocano, quasi come un omaggio, la Fontana delle Api di Gian Lorenzo Bernini situata in Piazza Barberini.