Gemma Bellincioni, all’anagrafe Matilda Cesira Bellincioni (Monza, 18 Agosto 1864 – Napoli, 23 Aprile 1950), è stata una famosa cantante lirica italiana, nella specie un soprano, tra le più rinomate ed apprezzate del Diciannovesimo e del Ventesimo secolo, principale interprete del repertorio veristico italiano e, in particolare delle opere di Pietro Mascagni e Giuseppe Verdi.
Nata a Monza, nel 1864, in una famiglia di artisti, Gemma Bellincioni sin dalla tenera età mostra la sua passione e la sua attitudine per la musica e per il canto. I suoi primi maestri sono suo padre e sua madre, entrambi cantanti lirici.
Il suo esordio operistico avviene giovanissima, all’età di sedici anni, nel 1880 al Teatro Nuovo di Napoli interpretando i ruolo di Vittoria nell’opera “Tutti in maschera” del compositore veronese Carlo Pedrotti.
Il successo ottenuto la porta, nel corso degli anni, ad esibirsi nei maggiori teatri d’Europa e d’America, acclamata dal pubblico e dalla critica. Il suo repertorio è ricchissimo e comprende le opere dei più celebri compositori dell’Ottocento ed inizio Novecento come Giacomo Meyerbeer, Gioachino Rossini, Vincenzo Bellini, Gaetano Donizetti, Ambroise Thomas, Jules Massenet, Nicola Spinelli e Giuseppe Verdi (in tale senso occorre citare la sua straordinaria esibizione nel 1886 al Teatro alla Scala di Milano nel ruolo di Violetta nella “Traviata” di Giuseppe Verdi, che le valse la nomination per la creazione del ruolo di Desdemona nell’ “Otello“, successivamente assegnato al soprano Romilda Pantaleoni).
Gemma Bellincioni è altresì la prima interprete del ruolo di Santuzza nella “Cavalleria rusticana” di Pietro Mascagni, in scena il 17 maggio 1890 al Teatro Costanzi di Roma, nel quale il ruolo di Turiddu è interpretato dal tenore Roberto Stagno, suo compagno anche nella vita privata.
Un ulteriore ruolo, eccezionalemnte creato per la sua vocalità, è quello della protagonista di Fedora di Umberto Giordano, rappresentato al Teatro Lirico di Milano il 17 novembre 1898, con il giovanissimo Enrico Caruso.
Il successo e la fama la accompagnano fino al 1911, anno in cui si ritira definitivamente dalle scene, per dedicarsi all’insegnamento.
Gemma Bellincioni muore a Napoli il 23 Aprile del 1950.