Impostazione del disegno: le basi per dare profondità e tridimensione

Nella prima lezione introduttiva abbiamo parlato di I.P.T..: Impostazione, Proporzione e Tridimensione. Oggi approfondiamo il discorso sulla Impostazione del disegno, vale a dire sul modo in cui posizionare gli oggetti sul piano, e cercheremo di farlo con un semplice esercizio pratico.

L’impostazione del disegno ci porta a toccare le seguenti tematiche:

  • corretta disposizione degli oggetti sul piano;
  • impostazione che consente di dare profondità agli oggetti da disegnare;
  • impostazione che consente di dare la giusta ombreggiatura agli oggetti.

Primo esercizio pratico

Natura morta ed impostazione del disegno a rassegna

Iniziamo da un semplice esercizio pratico provando a disegnare una natura morta. Niente di complicato o artisticamente complesso, in quanto l’esercizio serve ad imparare a guardare gli oggetti da rappresentare nel disegno e il modo in cui posizionarli sul foglio.

Posizionate davanti ai vostri occhi, su un tavolo, una mela, una bottiglia, un bicchiere ed una pera. In mancanza dei suddetti frutti, ovviamente potete fare lo stesso esercizio anche con altri frutti ovvero ridurre il numero di oggetti da riporre sul piano davanti ai vostri occhi.

Ad uno sguardo superficiale, guardando gli oggetti posizionati sul tavolo, noi potremmo vedere la mela, la bottiglia, il bicchiere e la pera posti linearmente uno di fianco all’altro. Vi invito quindi a disegnare gli oggetti che avete davanti ai vostri occhi in forma lineare, uno di fianco all’altro, come nella nella Figura 1.

Impostazione a rassegna

                        Figura 1

Il disegno nella Figura 1 costituisce un modo elementare di rappresentare gli oggetti che vediamo nella realtà e muove da un’impostazione del disegno che viene definita a rassegna.

Nell’impostazione artistica a rassegna gli oggetti vengono allineati uno di fianco all’altro come una schiera di soldati.

E’ facile notare come con l’impostazione del disegno a rassegna non si riesca a conferire alcun movimento, alcuna profondità ed alcun senso di tridimensionalità nè  agli oggetti nè al quadro d’assieme, generando una composizione elementare e statica.

L’impostazione artistica

Il disegno, ancor prima che tecnica manuale, consiste nella capacità di guardare, di visualizzare ogni dettaglio degli oggetti della realtà che vogliamo riprodurre artisticamente.

Torniamo, quindi, alla nostra mela, bottiglia, bicchiere e pera posizionati sul tavolo e guardiamoli con maggiore attenzione in ogni loro dettaglio. Un occhio allenato inizierà ad intravedere negli oggetti sul tavolo, visti in un quadro d’assieme, un gioco di luci ed ombre, e percepirà nella realtà osservata un senso di profondità e di tridimensionalità.

Ma per rappresentare con il disegno la profondità, la tridimensionalità, le luci e le ombre cui danno vita gli oggetti che guardiamo, è necessario passare dalla impostazione a rassegna ad una diversa impostazione del disegno, più propriamente artistica.

L’impostazione del disegno che ci consente di riprodurre gli oggetti osservati in tutta la loro essenza richiede, infatti, di posizionare sul nostro foglio gli oggetti che stiamo guardando come fossero disposti su più livelli d’appoggio, creando, così, diverse proiezioni di profondità e di ombre come nella Figura 2.

Figura 2

               Figura 2

Anche volendo realizzare dei semplici soggetti, come nel nostro semplice esercizio pratico, occorre, comunque, che gli stessi siano in rapporto tra di loro come fossero un solo gruppo che si sostiene assieme, dando vita a diversi piani di appoggio che generano sfumature e sovrapposizioni di ombre straordinarie. In questo caso, si riesce anche a dare al soggetto una bella profondità, che é impossibile realizzare eseguendo l’impostazione a rassegna.

Impostazione artistica: luci ed ombre

Altro aspetto fondamentale nel disegno della natura morta é l’osservazione maniacale della luce, naturale o artificiale, riflessa sugli oggetti che a sua volta genera una miriade di ombre e chiaroscuri più o meno intensi.

Guardando attentamente gli oggetti che avete davanti ai vostri occhi, e, e cercando di osservare come riflette la luce su di essi, noterete che nella zona più scura di ogni oggetto esiste un vissuto di ulteriori zone grigie che si creano in virtù dell’accostamento degli oggetti tra di loro.

Ciò crea l’effetto di aggiungere agli oggetti dei ritagli che vanno a scurire maggiormente le parti già naturalmente in ombra, creando un festival tridimensionale che è l’autentica emozionalità artistica dell’interlocutore, come nei bozzetti della Figura 3 e della Figura 4.

Impostazione profondità tridimensione

            Figura 3

Impostazione che da profondità e tridimensione

               Figura 4

Vi invito tutti a mettere in pratica questi consigli divenendo artisticamente curiosi di tutto ciò che vi circonda. Serve ad allenare il terzo occhio in grado di fare poi la differenza. Vi invito a provare ancora con oggetti da posizionare sul tavolo passando da un impostazione a rassegna ad un impostazione artistica del disegno.

Attendo quindi vostre comunicazioni circa il grado di soddisfazione e voglia di confronto che risiede in ognuno di noi.

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