Pieter Paul Rubens, genialità artistica allevata in Italia

Il 30 maggio è stata la ricorrenza della morte del grande artista fiammingo Pieter Paul Rubens. Nato in Vestfalia (Germania) nel 1577 da una famiglia molto agiata, fin da giovane poté studiare ad Aversa dove prese lezioni d’arte da un paesaggista, tale Tobias Verhaecht, e successivamente da Otto Van Veen che ne influenzò inizialmente lo stile. Si ricorda di tale periodo “Uomo con la spada”, conservato attualmente al Museo Chrysler di New York.

Appena compiuti 23 anni, Pieter Paul Rubens partì per l’Italia dove a Venezia poté ammirare il Tintoretto e Tiziano e poi a Mantova presso la corte dei Gonzaga in qualità di ritrattista di Corte.

A Roma Pieter Paul Rubens fece la “Deposizione” attualmente conservata presso la Galleria Borghese. E’ palese in quest’opera l’influsso in toto dell’arte di Tiziano Vecellio. Si spostò in Spagna a Madrid dove restò due anni applicandosi maggiormente nello stile Barocco.

Pieter Paul Rubens é infatti considerato un vero precursore di tale corrente. Ritornò in Italia a Roma dove ebbe modo di studiare ed ammirare sia Michelangelo che Raffaello riproducendo molte delle loro opere. Venne altresì attratto totalmente dal vigore del Caravaggio (pare che acquistò due tele del grande artista italiano rifiutate da alcuni committenti) e dall’incisività del Correggio in un’Italia che deteneva con pieno diritto lo scettro artistico mondiale.

Tornato a casa per la morte della madre, Pieter Paul Rubens ebbe immediato successo artistico dipingendo appunto nei modi che aveva appreso dagli immortali italiani e divenne ritrattista degli Asburgo fino ad essere nominato Governatore dei Paesi Bassi.

Importanti commissioni gli furono chieste dal 1617 in poi. Dapprima lavora per eseguire 7 arazzi sulla vita di Decio Mure commissionatigli da alcuni nobili genovesi. Ricevette l’incarico di dipingere i soffitti della Chiesa di San Borromeo ad Anversa.

Purtroppo tali stupende opere (sembra fossero una quarantina o più) andarono distrutte in un incendio e restano in vita soltanto i bozzetti su carta che Pieter Paul Rubens amava realizzare, attualmente divisi tra i diversi Musei mondiali.

Ma è per conto di Maria dé Medici (madre del re di Francia Luigi XIII) che Pieter Paul Rubens ebbe l’incarico forse più prestigioso di realizzare una serie di pannelli per la Galleria del Palazzo del Luxembourg che raccontassero la movimentata vita storico-politica di Maria dé Medici la quale, tra il 1610 ed il 1617 fu reggente del regno di Francia al posto del giovane figlio futuro re.

Poi, dopo l’allontanamento da Parigi con l’accusa di tradimento, Pieter Paul Rubens riuscì a riappacificarsi con il figlio Luigi XIII e con la pace di Angers, prosciolto da ogni infamante accusa. Cercò con due matrimoni politici (la figlia Isabella in sposa al re di Spagna Filippo IV ed il giovane figlio Luigi XIII con Anna d’Austria, sorella del re di spagna) di creare le premesse di pace pluriennale con una delle potenze più temute d’Europa: la Spagna!

Innumerevoli le opere realizzate: nelle sue tele Pieter Paul Rubens amava l’inserimento del colore rosso, trattato in diverse tonalità più o meno accese. Colore poco usato dal Caravaggio e da Michelangelo, invece molto apprezzato da Raffaello.

Pieter Paul Rubens ammirava gli artisti dell’epoca, seppur in modo diverso: era particolarmente attratto dalla forza vigorosa e muscolare usata da Michelangelo, dalla potenza della penetrazione chiaroscurale che dominava le opere del Caravaggio e la postura serena, luminosa e propositiva delle donne/madonne raffigurate da Raffaello.

Pieter Paul Rubens lascia all’Umanità un bagaglio di opere meravigliose ed importanti per un pubblico di tantissimi estimatori (non soltanto fiamminghi) proprio perché viene considerato un grandissimo maestro cresciuto artisticamente all’ombra dei nostro vivaio di immortali, che lo hanno favorevolmente accolto.

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