Tra le varie correnti artistiche formatesi come reazione all’Arte Concettuale troviamo la Transavanguardia la quale, rappresenta il nascere di un nuovo modo “non pittorico” di lavorare sulla tela il quale si presenta come strumento di protesta politico-sociale e di analisi del mutamento dei valori etici nel sistema umano.
Giunti alla soglia degli anni ’80, un gruppo di artisti italiani partecipa alla Biennale di Venezia tramite la sezione riservata ai giovani emergenti “Aperto ‘80” con sculture ed opere pittoriche prettamente di natura espressionistica ed in piena coscienza del percorso compiuto dalla storia dell’arte.
E’ il critico d’arte Achille Bonito Oliva il padre naturale della Transavanguardia alludendo certamente ad un percorso di “attraversamento della nozione sperimentale di avanguardia”.
Con la Transavanguardia gli artisti diventano nomadi e liberi di muoversi da un territorio stilistico all’altro, nonché mutare sensibilità da opera ad opera, recuperando i linguaggi appartenenti a diverse tradizioni e riproposti in modo personalmente eclettico.
C’è un ritorno ad una pittura dai tratti marcati e dalle cromie violente seppure in parte mitigata da una visione solare ed ironica dell’esistenza, a volte sensuale.
Mimmo Paladino, Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Sandro Chia, Francesco De Maria, sono alcuni interpreti della Transavanguardia: trattano temi mitologici, letterari, artistici e filosofici.
La loro tecnica è volutamente veloce e noncurante al punto di dare esiti “selvaggi”, talvolta confinanti con la cattiva pittura; le immagini sono ridotte ai loro elementi espressivi fondamentali ed i segni sono semplificati come a voler intendere un passaggio dal tratto del disegno esplicito ad uno misterioso, comunque da definire e principalmente, da decifrare.
Tratti essenziali e sintetici ove è racchiuso l’io creativo dell’artista.
E la tradizione pittorica (parliamo di fàuvés, simbolismo, cubismo, metafisica, ecc) con la Transavanguardia viene recuperata con ironia o aggressività in modo soggettivo.
Inizia così un epoca artistica del tutto innovativa, linee contenuti e forme completamente estremizzati ma che danno l’essenza di uno spaccato mentale in continua evoluzione.
La Transavanguardia assume particolare interesse nel panorama artistico sia per un suo contenuto logico vivace e pensante, sia perché dopo i trascorsi periodi concettuali e comportamentali ove l’opera era rappresentata dall’allestimento stesso (attori compresi) ed esprimeva un concetto, qui vi è un gradito quanto agognato ritorno all’arte realmente dipinta, con tanto di tele e pennelli.
L’analisi obiettiva di tale evento porta senza alcun dubbio ad una conclusione: anche all’Arte è stata sottratta una sostanziosa fetta di rispetto dovutole da parte di tutti!
E’ giusto che si possano inventare nuove forme e modi di generare arte, ma dovranno sottostare al giudizio di tanti esperti e, cosa fondamentale, essere accettati dalle masse che implacabilmente, le giudicheranno in base al fascino misterioso ed emozionale che i frutti in visione riusciranno a donare. E, meno male, uno dei parametri di maggior selezione è e resterà sempre l’attrattiva della sacrosanta bellezza!
Grazie per questi articoli così interessanti.