Qualificazione del contratto e interpretazione del contratto
Che differenza c’è tra la qualificazione del contratto e l’interpretazione del contratto?
Preliminarmente occorre affermare che la qualificazione del contratto è operazione diversa da quella della interpretazione del contratto ed ha la funzione di stabilire quale sia la disciplina in concreto ad esso applicabile, con le relative conseguenze effettuali.
Infatti:
- l’attività di interpretazione è diretta alla ricerca e alla individuazione della comune volontà dei contraenti e costituisce un tipico accertamento di fatto riservato al giudice di merito (normalmente incensurabile in sede di legittimità, salvo che per omesso esame di un fatto decisivo e oggetto di discussione tra le parti, ovvero, ancora, ai sensi dell’art. 360, primo comma, num. 3, cod. proc. civ., per violazione dei canoni legali di ermeneutica contrattuale, previsti dall’art. 1362 e ss. cod. civ.). Ne discende che l’interpretazione oltre che con il dato letterale ex art. 1362 c.c. , dovrebbe coincidere anche con il principio di conservazione del contratto ex art. 1367 c.c. che impone di privilegiare una interpretazione in base alla quale le clausole contrattuali possano spiegare un effetto rispetto a quella per cui esse non ne avrebbero alcuno.
- l’attività di qualificazione, affidandosi al metodo della sussunzione, si risolve nell’applicazione di norme giuridiche e può formare oggetto di verifica in sede di legittimità sia per ciò che attiene alla descrizione del modello tipico cui si riferisce, sia per quanto riguarda la rilevanza qualificante degli elementi di fatto cosi come accertati, sia, infine, con riferimento alla individuazione delle implicazioni effettuali conseguenti alla sussunzione della fattispecie concreta nel paradigma normativo (v. Cass. 14/07/2016, n. 14355; 04/10/2017, n. 23171; Sez. 3, Sentenza n. 15603 del 04/06/2021, Rv. 661741 – 01). In altri termini, dall’identificazione degli elementi costitutivi dell’attività negoziale e delle finalità pratiche perseguite dalle parti dipende la conseguente qualificazione del contratto con attribuzione del corretto nomen juris, previa interpretazione sul piano giuridico, degli elementi di fatto precedentemente accertati.
Corte di Cassazione Civile sentenza Sez. 2 n. 3313 del 2024