Discobolo

Discobolo

Discobolo Lancellotti, Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo di Roma

Il Discobolo o lanciatore di disco, è una statua in marmo (cm 156) risalente V secolo a.C. che si trova a Roma presso il Museo Nazionale Romano (Palazzo Massimo alle Terme). All’interno del medesimo museo è conservata anche una altra statua, purtroppo non del tutto integra, c.d. Discobolo di Castelporziano risalente al II secolo d.C.

La statua del Discobolo è attribuita allo scultore greco Mirone, molto celebre e rinomato nell’antichità, attivo ad Atene tra il 480 e il 440 a.C. e specializzato nella lavorazione del bronzo. Le sue opere sono conosciute attraverso copie in marmo dell’epoca romana come il gruppo statuario di Atena e Marsia risalente al  450 a.C. circa  e conservato all’interno dei Musei Vaticani.

La statua del Discobolo viene realizzata da Mirone tra il 455 e il 450 a.C., il cui modello originale, andato perso, era in bronzo. Oggi rimangono diverse copie romane in marmo, delle quali due versioni sono le più celebri: la prima versione c.d. Discobolo Lancellotti è conservata presso il Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo di Roma, mentre la seconda versione, il c.d. Discobolo Townley si trova a Londra presso il British Museum. Queste due versioni sono molto simili con qualche divergenza inerente la posizione della testa dell’atleta.

La statua del Discobolo raffigura un atleta nudo impegnato nell’atto di lanciare il disco, nel corso di una competizione sportiva. L’opera genera sia un senso di forte realismo, con la muscolatura anatomica in tensione e delineata nei minimi particolari, che di dinamismo determinato dal movimento rotatorio del corpo verso destra insieme alla testa; elementi disposti sullo stesso piano ovvero di fronte allo spettatore in modo dare conferire pienamente l’impressione dello scatto del corpo e del lancio del disco.

Nella mano destra in alto tiene in mano il disco mentre la mano sinistra è poggiata sul ginocchio destro in basso, con le gambe piegate. Il movimento viene bilanciato dal peso del corpo sulla gamba destra con il piede che poggia a terra, mentre la gamba sinistra è flessa e in posizione arretrata con il piede che poggia sul terreno solo con la punta. Alla tensione muscolare del corpo si contrappone la serenità del viso, la cui espressione concentrata non rivela alcun segno di fatica.

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