La Cattedrale di Santa Maria Annunziata o Duomo di Todi si trova nell’omonima cittadina umbra, in provincia di Perugia (diocesi di Orvieto-Todi).
La Cattedrale di Santa Maria Annunziata o Duomo di Todi ha origini molto antiche e risale al XIII secolo, con successivi rifacimenti e restauri nel corso dei secoli successivi, soprattutto nel corso del Cinquecento e, successivamente, verso la metà dell’Ottocento.
La facciata esterna, sita su una lunga scalinata, risale al XIII secolo con tre portali in stile gotico, decorati con fregi e sulla lunetta del portale centrale si trova il gruppo raffigurante la Vergine col Bambino, opera dello scultore Giovanni Pisano (figlio del celebre Nicola Pisano), mentre il rosone centrale è datato 1523 (con le vetrate sostituite nel corso dei lavori di restauro nell’Ottocento). Sul lato destro si trova il campanile del XIV secolo.
L’interno della Cattedrale di Santa Maria Annunziata ha una pianta a croce latina con tre navate, separate da colonne con capitelli corinzi e collegate da archi a tutto sesto.
Una quarta navata viene aggiunta nel 1358 e conserva la fonte battesimale.
All’interno del Duomo sono custodite diverse opere d’arte: in particolare a destra del portale di ingresso si trova il Crocifisso in legno intagliato di scuola umbra risalente al XVIII secolo e la fonte battesimale, realizzata nel 1507 da Piero di Moricone da Lugano; il frammento di affresco del XVI secolo staccato nel 1850 raffigurante la Trinità realizzato tra il 1515 e il 1525 da Giovanni di Pietro detto lo Spagna, pittore di origine spagnola e allievo del Perugino;
il dipinto su tavola, raffigurante la Madonna con Bambino tra i Santi Caterina d’Alessandria e Rocco, e nella lunetta il Cristo morto tra Nicodemo e Giuseppe di Arimatea, opera di Giannicola di Paolo.
L’altare maggiore, risalente al trecento è stato arricchito con colonne marmoree nel Cinquecento e conserva il Crocifisso di scuola umbra del XIII secolo.
Sul lato sinistro del presbiterio si trova la Cappella Cesi, voluta dal vescovo Angelo Cesi, che contiene un ciclo di affreschi nella volta, (databili 1599), opera del pittore emiliano Ferraù da Faenza, detto anche il Faenzone, dalla sua città natale Faenza.
L’opera più importante della Cattedrale di Santa Maria Annunziata è conservata nella controfacciata, dove si sviluppa intorno al rosone centrale, il maestoso affresco raffigurante il “Giudizio Universale” realizzato nel 1596 dal pittore emiliano Ferraú da Faenza, detto “Il Faenzone”, che si ispira al Giudizio Universale di Michelangelo nella Cappella Sistina.
Lungo la navata sinistra si trovano le cinque pale d’altare dipinte tra il 1597 e il 1599 dal pittore di Ferraú Fenzoni, detto anche il Faenzone, su commissione del vescovo Angelo Cesi e originariamente collocate sugli altari laterali del Duomo e poi rimosse nel XIX secolo.
La cripta risale al XII secolo e conserva tre sculture provenienti dalla facciata, due attribuite a Giovanni Pisano e la terza allo scultore Rubeus.