“DINAMICHE GIOVANILI TRA MONDO REALE E MONDO VIRTUALE”
Nel mese di Maggio 2018 si concluderà l’attività progettuale denominata “Dinamiche Giovanili tra mondo reale e mondo virtuale” che è stata realizzata nel corso dell’anno scolastico 2017/2018 presso l’Istituto Comprensivo Rita Levi Montalcini di Roma, coinvolgendo gli studenti di tutte le classi terze del suddetto Istituto.
Ci teniamo a sottolineare come l’ attività progettuale “Dinamiche Giovanili tra mondo reale e mondo virtuale” sia stata resa possibile grazie al contributo economico della Regionale Lazio – Assessorato Formazione, Ricerca, Scuola e Università Direzione Regionale Formazione, Ricerca e Innovazione Scuola e Università, Diritto allo Studio – in attuazione dell’avviso pubblico “FUORICLASSE” – Progetti di rafforzamento della partecipazione attiva e dei processi di apprendimento da attuare nelle scuole della Regione – di cui alla Determinazione Dirigenziale n. G15791 del 15.12.2015 – Azione B – II – Interventi a contrasto della dispersione scolastica.
L’attività progettuale “Dinamiche Giovanili tra mondo reale e mondo virtuale” ha avuto quali destinatari finali circa 200 studenti (terza media), di età compresa tra i 13 e i 14 anni, del suindicato Istituto Scolastico.
In tale ottica, gli studenti sono stati protagonisti attivi di una serie di incontri a carattere legale e a carattere psicologico.
Sotto quest’ultimo profilo occorre evidenziare come per gli adolescenti il gruppo dei pari rappresenta una dimensione fondamentale per esperire la vita affettiva e relazionale che li porterà alla costruzione del proprio Sé. Costituisce uno spazio preferenziale per evolvere nel processo di identificazione con i pari, favorendo dunque il passaggio inevitabile dall’infanzia all’età adulta, dalla famiglia alla società.
Per le generazioni attuali l’appartenenza al gruppo non è mai stata così importante e, ad oggi, non si trascorre solo il tempo con i coetanei in attività piacevoli e di condivisione ma è diventato ancor più indispensabile far parte di tanti gruppi virtuali per sentirsi adeguati ed accettati. Attualmente sentirsi nella dimensione del gruppo, sia reale che virtuale, quindi implica considerare il pubblico che osserva, valuta, conferma, condivide ed inevitabilmente “autorizza” ad essere in un modo piuttosto che in un altro.
E’ inevitabile così che le esperienze virtuali e quelle reali siano spesso indistinguibili e sovrapposte.
È diventato quindi necessario essere dei buoni cittadini digitali. Ciò vuol dire saper utilizzare in modo consapevole e critico gli strumenti tecnologici; utilizzarli autonomamente, secondo i propri bisogni, avendo cura di esprimersi mettendo in risalto se’ stessi e le proprie peculiarità; vuol dire inoltre sapersi proteggere dai pericoli che la rete nasconde; rispettare le norme specifiche di questo mondo, soprattutto quelle sulla privacy.
L’identità sui Social Network non è virtuale, cioè “altro” da quello che si è nella vita quotidiana, ma è piuttosto un’identità digitale. E’ un’identità parziale, che non rappresenta l’individuo nella sua completezza, come accade sempre nei diversi contesti, in cui si mostra spesso solo una parte di sé.
Tra le dinamiche giovanili sicuramente quelle che hanno avuto maggiore influenza dall’uso dei social e di internet sono le varie forme di discriminazione tra cui il cyberbullismo.
Tale fenomeno sta dilagando in modo smisurato tra i giovani ed è molto più frequente di quello che si pensa. Il problema è che, come gli stessi ragazzi ammettono, è difficile parlarne con qualcuno, chiedere aiuto, perché si vergognano, spesso si sentono in colpa per aver dato fiducia alla persona sbagliata e quindi si chiudono in una sorta di trappola invisibile. A differenza del bullismo tradizionale infatti il cyberbullismo è molto più subdolo perché gli atti agiti contro la vittima non si vedono; non c’è il calcio, la presa in giro, l’azione aggressiva ed offensiva visibile dai protagonisti e, soprattutto, dagli spettatori.
La denuncia oggi ancora è vista come ultima risorsa. Anche chi ha la forza di reagire prima ci prova da solo, poi magari chiede aiuto ad un coetaneo, poi forse ad un adulto e, con lui, ricorre all’autorità.
Rispetto a tale problematica è evidente che risulta necessario un lavoro in sinergia tra scuola e famiglia per una promozione del benessere dell’adolescente, offrendo opportunità, strumenti e conoscenze che aiutino lui e i suoi sistemi di riferimento a fronteggiare le fasi di malessere ed insicurezza fisiologiche dell’età.
Sia il cyberbullo che la vittima dovrebbero avere la possibilità di capire il perché si trovano a vivere determinate situazioni, cosa può averle favorite e cosa potrebbero fare per ovviare a comportamenti aggressivi da una parte e remissivi dall’altra.
Certamente il confronto aperto con il gruppo dei pari è lo strumento più potente per far emergere le emozioni e le opinioni sulle dinamiche che riguardano i giovani. Sviluppare ed accrescere le capacità comunicative e relazionali costituisce l’obiettivo principale da prefissarsi in un progetto di prevenzione e sensibilizzazione.
Concludiamo con il ringraziare la Regione Lazio– Assessorato Formazione, Ricerca, Scuola e Università Direzione Regionale Formazione, Ricerca e Innovazione Scuola e Università, Diritto allo Studio – che tra le diverse esigenze sociali ha deciso di supportare moralmente ed economicamente la proposta progettuale “Dinamiche Giovanili tra mondo reale e mondo virtuale” dando origine a questa entusiasmante esperienza formativa ed educativa.