Il trionfo del nome di Gesù è un dipinto (olio su tela, cm 179,5×120) realizzato intorno al 1672 dal pittore genovese Giovan Battista Gaulli detto il Baciccia ed attualmente conservato presso la Galleria Spada di Roma.
Si tratta del modello preparatorio, sottoposto ai Gesuiti, dell’affresco per la decorazione della volta della navata centrale della Chiesa del Gesù, (chiesa della Compagnia di Gesù), nella quale il pittore genovese trae ispirazione dalla Cattedra di San Pietro realizzata fra il 1656 e il 1665 su progetto di Gian Lorenzo Bernini che si trova nell’abside della Basilica di San Pietro in Vaticano.
Giovan Battista Gaulli detto il Baciccia (Genova, 8 Maggio 1639 – Roma, 2 Aprile 1709) è stato un celebre pittore italiano, annoverato tra gli artisti più rinomati del Barocco non solo romano, nella seconda metà del Seicento. Molto vicino alla cerchia di Gian Lorenzo Bernini, Giovan Battista Gaulli detto il Baciccia nel 1657 si trasferisce a Roma dalla nativa Genova e diviene ben presto uno dei suoi più fedeli collaboratori. Ed è proprio grazie all’intervento del Bernini, che il pittore genovese realizza tra il 1674 e il 1679 la decorazione della cupola e della volta della Chiesa del S.s. Nome di Gesù o semplicemente Chiesa del Gesù, nel rione Pigna, oggi definito il suo più grande capolavoro unitamente all’affresco della volta nella Basilica dei Santi XII Apostoli, nel rione Trevi, (anno 1707) raffigurante il Trionfo dell’Ordine Francescano.
Il trionfo del nome di Gesù ha un impianto fortemente scenografico che riprende l’illusionismo prospettico seicentesco, integrando appieno lo stile del barocco.
Il Baciccia colloca in alto la luce dorata, sfolgorante e abbagliante, con il monogramma di Cristo, IHS, (emblema della Compagnia dei gesuiti) da cui si sprigionano i raggi luminosi che colpiscono mano mano le altre figure sottostanti, al centro, la Chiesa, i Santi, i Magi e in basso, le allegorie del Peccato, dell’Eresia, della Vanità. L’opera fa parte della collezione Spada per volere del Cardinal Fabrizio Spada, molto probabilmente donato dai Gesuiti.
Il trionfo del nome di Gesù ha un impianto fortemente scenografico che riprende l’illusionismo prospettico seicentesco, integrando appieno lo stile del barocco.
Il Baciccia colloca in alto la luce dorata, sfolgorante e abbagliante, con il monogramma di Cristo, IHS, (emblema della Compagnia dei gesuiti) da cui si sprigionano i raggi luminosi che colpiscono mano mano le altre figure sottostanti, al centro, la Chiesa, i Santi, i Magi e in basso, le allegorie del Peccato, dell’Eresia, della Vanità. L’opera fa parte della collezione Spada per volere del Cardinal Fabrizio Spada, molto probabilmente donato dai Gesuiti.
Grazie del suo prezioso intervento.