Madame Bovary. Opera di Gustave Flaubert

madame bovaryMadame Bovary è un romanzo di Gustave Flaubert la cui composizione impegnò l’autore per ben sei anni, dal 1851 al 1856, anno della pubblicazione.

Tutto il romanzo ruota intorno ad un solo personaggio che domina l’intera sceneggiatura, Emma Rouault, o meglio Madame Bovary a seguito del cognome del marito, il medico Charles Bovary.

Flaubert studia con acutezza scientifica, quasi maniacale, la cittadina francese di Ry, nella regione dell’Alta Normandia, che nel romanzo prende il nome di Yonville – l’Abbaye (così chiamata a causa di una antica abbazia di Cappuccini). E’ in quel contesto provinciale che Flaubert colloca Madame Bovary, una donna tormentata dall’insoddisfazione e dalla continua ricerca di una vaga felicità:

“Con quelle bande di capelli neri, quei grandi occhi, quel naso dritto, quell’andatura da uccello, sempre silenziosa, pareva attraversare l’esistenza sfiorandola appena, e portare in fronte il vago segno di una sublime predestinazione. Era così triste, così calma, così dolce e al tempo stesso così riservata che, vicino a lei, ci si sentiva presi da un fascino glaciale: come quel brivido che si prova nelle chiese tra il profumo dei fiori mescolato al freddo dei marmi.”

Mentre all’esterno Madame Bovary appariva come una donna virtuosa e gentile tanto che “i borghesi ammiravano la sua economia, i clienti la sua gentilezza, i poveri la sua carità”, nel suo animo era “piena di bramosie, di rabbia, di odio.” 

“Si irritava per un piatto servito male o per una porta mal chiusa, si lamentava per il velluto che non possedeva, per la felicità che le mancava, per i suoi sogni troppo alti, per la sua casa troppo piccola.”

Madame Bovary concentra tutto questo malessere sul marito Charles, che non si accorgeva dell’ insoddisfazione che affliggeva ormai in modo perpetuo la moglie.

“Non era forse lui l’ostacolo ad ogni felicità, la causa di ogni sua miseria, l’aguzzo puntuale di quella complicata cinghia che le stringeva da tutte le parti?”

Questo male di vivere porta Madame Bovary verso l’adulterio con due uomini diversi: il giovane studente Leon e successivamente il ricco proprietario terriero Rodolphe. Ma entrambi la abbandonano. Inizia, per Madame Bovary un periodo difficile contrassegnato dalla sofferenza e dalla malattia. La stessa inizia a dissipare il denaro del marito fino a creare una spirale di debiti che la inghiottirà portandola alla morte: si suiciderà ingerendo l’arsenico.

Tutto il romanzo è imperniato di un cinico e superficiale realismo: si manifesta sullo sfondo quel ripudio per la borghesia che attraverso la voce di Madame Bovary, l’autore afferma con disprezzo.

Il romanzo sin dal momento della sua pubblicazione ottenne un immediato successo, ma subito dopo arrivò l’accusa per oltraggio alla morale e alla religione. Dall’incriminazione Flaubert venne assolto, rimanendo impresso nella storia come primo caso di tentativo di censura pubblica ad una opera letteraria.

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