“Daniele e il leone” è una scultura in marmo realizzata tra il 1655 e il 1657 dallo scultore e architetto italiano, di origini napoletane, Gian Lorenzo Bernini, ed è attualmente conservata a Roma, nella Cappella Chigi, all’interno della Basilica di Santa Maria del Popolo, nel rione Campo Marzio.
Si tratta, nella specie, di una delle tante opere romane realizzate da Gian Lorenzo Bernini, il più grande esponente del barocco seicentesco, forse meno nota e conosciuta rispetto ad altre, ma facilmente visitabile.
Invero, nella Cappella Chigi, costruita tra il 1513 ed il 1514 dal Lorenzetto (lo scultore e architetto Lorenzo Lotti) su progetto di Raffaello per il banchiere Agostino Chigi e successivamente completata tra il 1652 ed il 1656 dal Bernini per il cardinale Fabio Chigi, situata lungo la navata sinistra della Basilica di Santa Maria del Popolo si trovano una serie di importanti opere d’arte, in particolare la pala d’altare “Nascita della Vergine” di Sebastiano del Piombo, successivamente terminata da Francesco Salviati, mentre nelle nicchie laterali si trovano le sculture “Giona che esce dalla balena” ed “Elia” del Lorenzetto e le statue “Abacuc e l’ Angelo” e “Daniele e il leone” del Bernini.
Committente dell’opera è Fabio Chigi, appartenente alla ricca famiglia di banchieri senesi, all’epoca cardinale, unitamente all’altra scultura “Abacuc e l’ Angelo”. Quando entrambe le opere verranno terminate Fabio Chigi è già diventato il pontefice Alessandro VII.
Le due opere berniniane “Abacuc e l’ Angelo” e “Daniele e il leone” costituiscono un unico gruppo scultoreo e si combinano sotto il profilo compositivo e narrativo. Trattano, infatti, l’episodio narrato nell’Antico Testamento: il profeta Abacuc viene accompagnato dall’angelo a dare da mangiare al profeta Daniele, gettato in pasto ai leoni, una zuppa e del pane contenute in una ciotola.