La Basilica di San Domenico si trova nel centro storico di Arezzo, in Toscana e la sua importanza deriva dalla presenza al suo interno di molti affreschi del Duecento e del Trecento oltre al famoso Crocifisso del Cimabue, sospeso sopra l’altare maggiore.
La Basilica di San Domenico, in stile gotico, viene edificata tra il XIII e XIV secolo, con il contributo delle nobili famiglie degli Ubertini e dei Tarlati, a cui seguono alcuni rifacimenti e restauri eseguiti nel Cinquecento e nel Seicento.
La facciata esterna, asimmetrica, è rimasta incompiuta ed è affiancata da un campanile a vela con due campane e conserva un affresco del Cinquecento dipinto nella lunetta sopra il portone d’ingresso, raffigurante la Vergine con Bambino tra San Donato e San Domenico, attribuito ad Angelo di Lorentino. L’interno è ad una sola navata con tetto a capriate e conserva alle pareti frammenti di affreschi del XIV e XV secolo e resti di antichi altari. Tra le pregevoli opere occorre citare:
l’affresco, nella controfacciata a sinistra dell’ingresso, raffigurante i Santi Filippo e Jacopo Minore sormontate da una lunetta con il Matrimonio mistico di Santa Caterina e il suo Martirio, opera di Spinello Aretino;
l’affresco, nella controfacciata a destra dell’ingresso, raffigurante la Crocifissione con la Vergine Maria, San Nicola, San Giovanni e San Domenico e nella parte superiore sono raffigurate scene della Passione di Gesù Cristo, opera Parri di Spinello (figlio di Spinello Aretino);
l’altare Dragomanni (databile al 1350), opera dello scultore fiorentino Giovanni di Francesco Fetti, al cui interno si trova un affresco raffigurante la Disputa tra Gesù e i dottori nel tempio, opera di Donato e Gregorio d’Arezzo;
l’affresco (frammenti) con Santa Caterina d’Alessandria, San Lorenzo (e Santa Barbara oggi scomparsa), opera di Parri di Spinello;
la cappella a sinistra dell’abisde conserva un trittico su fondo oro raffigurante San Michele Arcangelo tra i santi Domenico e Paolo, opera del Maestro del Vescovado;
la cappella a destra dell’abisde conserva una statua in pietra raffigurante la Madonna col Bambino, con alle pareti due affreschi: l’ Annunciazione di Spinello Aretino, (databile al 1386) e la Crocifissione tra la Madonna, San Giovanni e due cavalieri, attribuita al cosiddetto Maestro delle Sante Flora e Lucilla;
affresco (frammenti) di una Annunciazione, opera di Giovanni d’Agnolo di Balduccio allievo di Spinello Aretino;
affresco (frammenti) con la Crocifissione tra San Giovanni e San Michele, opera di Giovanni d’Agnolo di Balduccio allievo di Spinello Aretino;
sopra l’altare maggiore si trova il grande Crocifisso (tempera e oro su tavola, cm 336 x 267) opera giovanile di Cenni di Pepo detto Cimabue, (databile tra il 1265 e il 1270).