La Basilica di San Francesco d’Assisi, unitamente all’annesso Sacro Convento, si trova ad Assisi, nella provincia di Perugia in Umbria, e nell’anno 2000 è stata inserita nella Lista del patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, insieme ad altri siti francescani.
La Basilica di San Francesco d’Assisi in stile gotico, viene costruita nel mese di luglio del 1228, due anni dopo la morte di San Francesco, per volontà di frate Elia da Cortona, nello stesso luogo precedentemente scelto dal Santo per la sua sepoltura.
Nel medioevo la collina scelta dal Santo per la sua sepoltura e dove viene poi costruita la Basilica di San Francesco d’Assisi viene soprannominata “Collis inferni” ovvero Colle dell’inferno in quanto è il luogo dove si eseguono le esecuzioni capitali e vengono seppelliti i condannati. Nel corso del tempo e dopo la costruzione della Basilica il luogo prende il nome di Collis paradisi.
L’interno della Basilica di San Francesco d’Assisi custodisce le spoglie del santo, ed è composta da due chiese sovrapposte e separate: la chiesa inferiore con una cripta che contiene le spoglie del Santo e la chiesa superiore.
La chiesa superiore presenta una facciata in chiaro stile gotico con un rosone centrale, e il suo interno, a navata unica con quattro campate, conserva un ciclo di affreschi di Giotto e dalla sua scuola incentrati sugli episodi della vita di San Francesco e realizzati tra il 1296 e il 1300 mentre nel transetto sono custoditi gli affreschi realizzati da Cimabue, risalenti al 1277 – 1283. In particolare nel transetto si trovano le Crocifissioni, le Storie dell’Apocalisse e le Storie dei santi Pietro e Paolo, la volta al centro del presbiterio è decorata dai Quattro Evangelisti, e alle pareti si trova il ciclo degli affreschi delle Storie di Maria attribuiti al Cimabue e ai suoi collaboratori. La navata è decorata un ciclo di affreschi, con Storie del Nuovo e del Vecchio Testamento, attribuiti in parte ai seguaci del Cimabue.
La chiesa inferiore della Basilica di San Francesco d’Assisi contiene la cripta con le spoglie del santo. Si accede da un portale laterale risalente alla seconda metà del Duecento con un rosone e un protiro rinascimentale, attribuito allo scultore Francesco di Bartolomeo da Pietrasanta. L’interno della chiesa si presenta con una navata unica a cinque campate e le cappelle laterali (la Cappella di Sant’Antonio Abate che contiene dei monumenti sepolcrali, la Cappella di Santa Caterina o del Crocifisso che contiene un ciclo di affreschi risalenti al 1368, realizzati dal pittore bolognese Andrea Bartoli e dedicati a Santa Caterina oltre al crocifisso ligneo policromo risalente al Quattrocento e alle vetrate trecentesche attribuite a Giovanni di Bonino, la Cappella di Santo Stefano arricchita da un ciclo di affreschi con Storie della vita di Santo Stefano, risalenti al 1575 realizzati dal pittore Dono Doni, oltre ad una vetrata trecentesca raffigurante il Redentore, la Vergine e santi, attribuita al pittore mosaicista italiano Giovanni di Bonino, la Cappella di Sant’Antonio da Padova decorata con affreschi del pittore Cesare Sermei, risalenti al 1610 e raffiguranti i Santi minoriti, i Santi Francesco, Bonaventura, Chiara e Ludovico, Sant’Antonio predica davanti al papa e Miracolo della mula, la Cappella della Maddalena decorata con una serie di affreschi con Storie della Maddalena, risalenti al 1307-1308 circa e attribuiti a Giotto e i suoi collaboratori, la Cappella di San Martino che contiene un ciclo di affreschi incentrati sulla Vita di San Martino, attribuiti al pittore senese Simone Martini, la Cappella di San Pietro d’Alcantara, la Cappella di San Nicola decorata con affreschi della scuola di Giotto, e la Cappella di San Giovanni Battista con l’affresco la Madonna col Bambino tra i santi Giovanni Battista e Francesco di Pietro Lorenzetti.
Altri importanti affreschi si trovano nella volta del presbiterio databili al 1334 circa e attribuiti a Giotto e alla sua bottega, raffiguranti le Allegorie francescane; nel catino absidale si trova il Giudizio Universale del pittore Cesare Sermei, mentre le pareti del presbiterio contengono una serie di decorazioni pittoriche attribuite a Giotto e alla sua scuola, al Cimabue, a Pietro Lorenzetti e a Simone Martini. Le pareti della navata centrale contengono altresì una serie di affreschi con Storie della passione di Cristo e Storie della vita di San Francesco, attribuite al pittore italiano denominato Maestro di San Francesco.