Caroline Branchu, nome d’arte di Caroline Chevalier de Lavit (Cap-Haitien, Città del Capo, Haiti, 2 Novembre 1780 – Passy, Parigi, 14 Ottobre 1850) è stata una famosa cantante lirica francese, nella specie un soprano, tra le più rinomate ed apprezzate del Diciannovesimo secolo.
Nata a Città del Capo, Haiti, nel 1780, Caroline Branchu nel 1797 viene ammessa al Conservatorio di Parigi, dove studia musica e canto sotto la guida del celebre maestro Pierre-Jean Garat, e negli anni seguenti entra far parte dell’ Opéra di Parigi. Il suo esordio operistico avviene il 26 Dicembre del 1798 in “Edipo a Colone ” di Antonio Sacchini.
Prende, in tal modo, avvio della sua straordinaria carriera operistica con una serie di esibizioni come “Ifigenia in Aulide” di Christoph Willibald Gluck dove interpreta il ruolo di Ifigenia, “Fernand Cortez“, dove interpreta i ruolo di Amazily nella prima assoluta all’ Opéra di Parigi il 28 Novembre del 1809, e “Olympie” nella prima rappresentazione all’ Opéra di Parigi il 22 dicembre del 1819, entrambe del compositore italiano Gaspare Spontini.
Caroline Branchu viene principalmente ricordata per l’interpretazione del ruolo di Giulia ne “La Vestale” di Gaspare Spontini la cui prima rappresentazione avviene con successo il 15 Dicembre del 1807 all’ Opéra national de Paris.
Caroline Branchu viene altresì ricordata per la sua relazione amorosa con l’imperatore Napoleone Bonaparte: i due si conoscono il 4 Aprile del 1802 durante la prima esecuzione di “Iphigenia in Aulis” di Gluck, e in breve tempo diventa la cantante della musica particolare di Napoleone, e successivamente cantante della Camera Imperiale.
Il succeso e la fama la accompagnano fino al 1826, anno in cui si ritira definitivamente dalle scene. Trascorre gli ultimi anni della sua vita insieme alla sua cara amica, la poetessa francese Marceline Desbordes-Valmore e a Claude-Charles Pierquin di Gembloux, giovane studioso e scrittore, con il quale ha una relazione sentimentale.
Caroline Branchu muore a Passy, Parigi, il 14 Ottobre del 1850, all’età di sessantanove anni.