La Chiesa della Santissima Trinità o di Sant’Amanzio si trova nel centro storico di Vitorchiano all’ingresso della Porta Romana, in piazza della Trinità.
La Chiesa della Santissima Trinità o di Sant’Amanzio ingloba anche l’antica Chiesa di San Carlo, ed è intitolata a Sant’ Amanzio in quanto conserva al suo interno le spoglie del martire romano.
La sua edificazione risale al XIV secolo; il campanile, di stile romanico, è stato costruito in un secondo momento. La facciata esterna in peperino ha un rosone centrale ove è raffigurata, in maniera stilizzata, la Vergine che schiaccia il serpente.
L’interno è a una sola navata con tetto a capriate, oltre ad una piccola navata laterale sinistra, che corrisponde all’antica Chiesa di San Carlo, successivamente inglobata nella Chiesa della Santissima Trinità o di Sant’Amanzio.
Sulla parete destra, accanto al portale di ingresso, si conserva il pregevole affresco all’interno di una nicchia raffigurante “L’Annunciazione”, databile al 1514 circa, opera del pittore viterbese Valentino Pica (identificata come unica opera dell’artista del quale si conosce poco o nulla oltre ad essere considerato un importante esempio pittorico della scuola viterbese).
Segue sulla parete di destra una seconda nicchia contenente una tela raffigurante la Morte di San Giuseppe, databile alla fine del XVIII, opera attribuita a Domenico Corvi e una terza nicchia che conserva una tela raffigurante la Madonna in trono col Bambino e Santi, (Barbara, Caterina d’Alessandria, Margherita, Domenico, Caterina da Siena e La Maddalena), databile al 1560.
In fondo alla navata centrale si trova il presbiterio rialzato, che conserva al centro l’altare in peperino e, sulla parete, un Crocifisso in legno a grandezza naturale, risalente al XVI secolo, sempre di ambito viterbese.
La navata laterale sinistra, corrispondente all’antica Chiesa di San Carlo, conserva un altare a edicola, dedicato a San Michele Arcangelo, ove è collocato una tela raffigurante San Michele Arcangelo che uccide il drago, risalente al XVII secolo, (si tratta di una copia dell’omonima opera di Guido Reni conservata nella Chiesa di Santa Maria Immacolata a Via Veneto o Chiesa di Santa Maria della Concezione dei Cappuccini, situata a Roma, in Via Veneto, nel rione Ludovisi).