Chiesa dello Spirito Santo dei Napoletani

Chiesa dello Spirito Santo dei Napoletani roma point of view

Chiesa dello Spirito Santo dei Napoletani

La Chiesa dello Spirito Santo dei Napoletani si trova a Roma lungo Via Giulia, a pochi passi dall’Arco Farnese e dalla Fontana del Mascherone, nel rione Regola; è una delle chiese più antiche e più importanti di Roma tanto che risale al XIV secolo.

In origine la Chiesa dello Spirito Santo dei Napoletani era denominata Santa Aura in strada Iulia ed era dedicata a Sant’ Aurea, martire d’Ostia, gestita dalle monache dell’adiacente monastero.

Inoltre è stata la Chiesa nazionale del Regno delle Due Sicilie dal 1934 e fino al 1984 e al suo interno custodiva le salme del re Francesco II delle Due Sicilie, della regina Maria Sofia e della loro unica figlia, la principessa Maria Cristina Pia, deceduta ad appena tre mesi di età. Successivamente, nel 1984 le salme sono state spostate nella Cappella dei Borbone della Basilica di Santa Chiara a Napoli.

Nel 1574 la Chiesa dello Spirito Santo dei Napoletani viene affidata alla Confraternita dello Spirito Santo dei Napoletani che la ristrutturano con l’architettura di Domenico Fontana e con successivi restauri e modificazioni, dalla seconda metà del Seicento fino alla prima metà dell’Ottocento (1852-1855), principalmente ad opera di Carlo Fontana e Antonio Cipolla, su commissione di papa Pio IX (al secolo Giovanni Maria Mastai Ferretti).

La facciata esterna presenta un bellissimo affresco sopra il timpano raffigurante la Colomba dello spirito Santo del pittore romano Pietro Gagliardi.

Chiesa dello Spirito Santo dei Napoletani roma point of view

L’interno della Chiesa dello Spirito Santo dei Napoletani si presenta ad una unica navata con sei piccole cappelle laterali; in particolare nella terza cappella del lato sinistro si trova il dipinto raffigurante il “Martirio di San Gennaro“, anno 1704 circa, del pittore napoletano Luca Giordano (considerata la sua ultima opera); l’affresco, nella seconda cappella a sinistra, raffigurante la Vergine con il Bambino del pittore Antonio di Benedetto degli Aquili detto Antoniazzo Romano; la pala, nella prima cappella a sinistra, raffigurante il Miracolo di San Tommaso d’Aquino, del pittore di origine bolognese Domenico Maria Muratori; nell’abside si trova la Santissima Trinità tra angeli e santi di Giuseppe Passeri e gli affreschi di Pietro Gagliardi;  nella prima cappella a destra è collocato il Miracolo di San Francesco di Paola del pittore emiliano Bonaventura Lamberti, e ancora il Monumento funebre del Cardinale De Luca di Domenico Guidi e una opera attribuita allo scultore svizzero-italiano Antonio Raggi, anche soprannominato il “Lombardo”, quest’ultimi due molto vicini a Gian Lorenzo Bernini.

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