La Chiesa di San Lorenzo in Fonte o Chiesa dei Santi Ippolito e Lorenzo in Fonte si trova a Roma, in Via Urbana 50, nel rione Monti.
La chiesa è dedicata ai santi martiri Ippolito e Lorenzo. Secondo la leggenda, Lorenzo fu arrestato e tenuto prigioniero sulla casa del centurione Ippolito. Converte al cristianesimo il suo compagno di cella Lucillo, un pagano cieco, battezzandolo con l’acqua di una sorgente che inizia miracolosamente a sgorgare dal pavimento della cella, ridandogli la vista (c.d. in Fonte). A seguito del miracolo, anche Ippolito si converte al Cristianesimo, facendosi battezzare a sua volta.
Le origini della chiesa sono molto antiche. La costruzione dell’edificio attuale risale al 1543 sotto papa Paolo III, per commissione del cardinale spagnolo Juan Álvarez de Toledo. Nel 1624, Papa Urbano VIII fece eseguire lavori di ampliamento per opera dell’architetto Domenico Castelli, detto il Fontanino, nipote del più celebre Carlo Maderno.
La facciata esterna della Chiesa di San Lorenzo in Fonte risale al XIX secolo si presenta con quattro lesene doriche che sostengono una trabeazione e un frontone triangolare. Sul fregio si trova l’iscrizione SS Laurentio et Ippolyto martyribus. Ai lati del portale d’ingresso del XVI secolo, tra le lesene si trovano due nicchie che contengono affreschi, uno di San Lorenzo e l’altro di Sant’Ippolito. Il campanile risale al 1734, realizzato per volere di papa Clemente XII (al secolo Lorenzo Corsini).
L’interno ha una pianta a croce latina con una navata unica con due cappelle laterali.
L’altare maggiore in marmi policromi conserva la pala d’altare raffigurante il Battesimo di sant’Ippolito, opera di Giovanni Battista Speranza (1600-1640), a cui sono attribuite anche delle due tele laterali, raffiguranti il Martirio di San Lorenzo (a sinistra) e San Lorenzo che distribuisce i pani ai poveri (a destra).
La cappella sulla sinistra conserva una pala d’altare del XVII secolo raffigurante i Santi Giovanni e Paolo, di un anonimo artista.
La cappella sulla destra conserva un’icona sacra della Vergine, racchiusa entro una raggiera dorata. La volta a botte presenta una decorazione in stucco dorato contenente un affresco di Dio Padre, attribuito a Giovanni Battista Speranza.
La chiesa conserva la tomba dell’architetto Carlo Fontana, allievo e assistente del Bernini. Nella sacrestia si trova un busto di papa Urbano VIII, attribuito al Bernini e alla sua scuola. Nei sotterranei si trova il carcere di San Lorenzo e la fonte dell’acqua con cui fu battezzato Lucillo.