La Collegiata di San Michele Arcangelo è la chiesa principale di Panicale, caratteristico borgo di origine medioevale in provincia di Perugia (inserito tra i borghi più belli d’Italia).
Le sue origini risalgono tra il X e l’XI secolo e nel 1159, viene segnalata come ecclesia di Panicale nella bolla di Adriano IV. Nel 1546 la chiesa subisce un restauro e un ampliamento dell’interno, mentre nel 1618 ottiene il titolo di Collegiata con l’ingresso di Panicale nella diocesi di Città della Pieve. Un secondo rifacimento dell’edificio avviene nel 1686 per volere dell’arciprete Francesco Cavardini, che affida i lavori dapprima all’architetto Girolamo Landi e, poi all’architetto mastro Filippo Schinetti da Visso. Durante i lavori viene ritrovato un affresco del XV secolo raffigurante l’Annunciazione della Vergine, opera attribuita a Masolino da Panicale.
La facciata esterna della Collegiata di San Michele Arcangelo è in stile rinascimentale, mentre l’interno è una sola navata con sei cappelle laterali, in stile barocco.
L’altare maggiore è dedicato all’Annunziata per un antico affresco posto al centro del coro raffigurante l’Annunciazione della Vergine, opera attribuita a Masolino da Panicale, e un Crocifisso ligneo risalente al Cinquecento, che presenta le braccia snodabili, usato anticamente per le processioni.
Nella seconda cappella a sinistra si conserva la tela raffigurante “L’ultima Cena”, opera di autore ignoto.
Nella terza cappella a sinistra, all’altare della Madonna del Carmine, si conserva il pregevole dipinto su tavola, raffigurante l’ “Adorazione dei pastori”, opera realizzata nel 1519 dal pittore umbro Giovan Battista Caporali, allievo del Perugino (in origine attribuita a Raffaello). Nella lunetta è raffigurato l’ “Eterno Benedicente e Angeli musicanti“, mentre la predella è conservata nella Chiesa di San Gregorio al Celio a Roma. L’opera viene annoverata tra i grandi capolavori della pittura umbra del rinascimento. In origine il dipinto è conservato sull’altare maggiore e viene rimosso nel 1683 per ordine dell’arciprete Francesco Cavardini per consentire la ricostruzione del presbiterio.
Nella prima cappella a destra si conserva tela raffigurante il Santo Pellegrino martire (databile al 1798) opera di Tommaso Conca.
Nella seconda cappella a destra si conserva la tela raffigurante Cristo Crocifisso, con Sant’Ignazio di Loyola, San Filippo Apostolo, San Gerolamo e San Francesco Saverio, (databile al 1622), opera di Bartolomeo Barbiani, pittore umbro nativo di Montepulciano.
Nella terza cappella a destra si conserva la tela raffigurante la “Madonna in trono fra i Santi” (fine secolo XVII), opera di autore ignoto.
La volta in muratura contiene sette medaglioni raffiguranti “le storie della Vergine” (databili al 1702).