E’ quel che è
E’ assurdo
dice la ragione
E’ quel che è
dice l’amore
E’ infelicità
dice il calcolo
Non è altro che dolore
dice la paura
E’ vano
dice il giudizio
E’ quel che è
dice l’amore
E’ ridicolo
dice l’orgoglio
E’ avventato
dice la prudenza
E’ impossibile
dice l’esperienza
E’ quel che è
dice l’amore.
(poesia di Erich Fried – È quel che è. Poesie d’amore di paura di collera, Einaudi, Torino, 1988)
Erich Fried (Vienna, 6 Maggio 1921 – Baden-Baden, 22 Novembre 1988) è stato un celebre poeta austriaco ebreo, naturalizzato britannico del XX secolo. Nel 1938 a seguito dell’occupazione nazista lascia l’Austria e si trasferisce a vivere a Londra. Nelle sue opere è possibile riscontrare proprio quella mancanza del paese di nascita abbandonato per sottrarsi alle persecuzioni antisemite e che ha caratterizzato la sua crescita personale ed individuale. La sua principale caratteristica è l’uso di un linguaggio semplice ma diretto.
Tra le sue opere, saggi e novelle in tedesco, occorre citare Ein Soldat und ein Mädchen (“Un soldato e una ragazza“), il suo primo romanzo del 1960; Warngedichte (anno 1964); Überlegungen (anno 1964), Kinder und Jesters (novelle del 1965), und Vietnam und (anno 1966); Anfechtungen, (anno 1967); Zeitfragen, (anno 1968); Befreiung von der Flucht, (anno 1968); Die Beine der größeren Lügen, (anno 1969); Unter Nebenfeinden, (anno 1970); Die Freiheit, den Mund aufzumachen (anno 1972); Neue Naturdichtung, (anno 1972); So kam ich unter die Deutschen (anno 1977); 100 Gedichte ohne Vaterland (anno 1978); Liebesgedichte, (anno 1979); Tesori viventi, (anno 1981); Zur Zeit und zur Unzeit (anno 1981); Es ist was es ist (anno 1983, trad. it. 1988); Vorübungen für Wunder (anno 1987); Fear und Trost. Erzählungen und Gedichte über Juden und Nazis, (anno 1983); Beunruhigungen, (anno 1984); Um Klarheit, (anno 1985); Von Bis nach Seit, (anno 1985); Mitunter sogar ridendo, (anno 1986).