Parlare di molte donne/artiste senza nominare lei? Impossibile. La piccola infinita Magdalena Carmen Frieda Kahlo Calderon, o semplicemente FRIDA.
La pioggia…
Sono nata nella pioggia.
Sono cresciuta sotto la pioggia.
Una pioggia fitta, sottile… una pioggia di lacrime. Una pioggia continua nell’anima e nel corpo.
Sono nata con lo scroscio della pioggia battente.
E la Morte, la Pelona, mi ha subito sorriso, danzando intorno al mio letto.
Ho vissuto da sepolta ancora in vita, prigioniera di un corpo che agognava la morte e si aggrappava alla vita.
Molte volte sono stata sigillata dentro bare di ferro e di gesso, ma… io resistevo, ascoltavo il mio respiro e maledicevo il lerciume del mio corpo devastato.
Ho imparato nella pioggia a sopravvivere: alla barbarie di una vita spezzata, a me stessa dolorante e, infine, a Diego.
Sopravvivere al dolore della vita, rappresentandolo , rendendolo ancor più reale, visibile, facendolo uscire, così da liberare l’anima e colorare la tela.
Le opere di Frida rappresentano gli avvenimenti della sua vita; la nascita e la famiglia, l’incidente avuto all’età di 18 anni che le cambiò totalmente la vita, il suo corpo martoriato dipinto più e più volte, l’amore con l’artista Diego Rivera, gli aborti e il suo adorato Messico.
In “Le due Frida”, si vedono le due personalità dell’ artista; l’opera è terminata poco dopo il divorzio da Diego; c’è la Frida messicana amata e ammirata da Rivera, quella con il costume Tehuana, con in mano l’amuleto con il volto di Diego da bambino e accanto c’è il suo alter ego, la Frida con un vestito di pizzo più europea.
I cuori delle due donne sono uniti da una vena, mentre gli altri capi sono staccati, questo indica che con il divorzio alla Frida europea è stata strappata una parte di sè stessa, l’amato Diego. Il sangue che sgorga dal taglio è fermato a fatica con una pinza chirurgica, ad indicare che la Frida respinta rischia di morire dissanguata.
L’arte di Frida è cruda, spietata, femminile.