La Fuga in Egitto è un dipinto (mosaico su cartone) datato 1793 e realizzato a mosaico quale copia dell’originale attribuito dal pittore marchigiano Carlo Maratta, ed attualmente conservato nella Cappella Chigi o della Madonna del Voto, sita all’interno del Duomo di Siena o Cattedrale metropolitana di Santa Maria Assunta, in Toscana.
La Cappella Chigi o della Madonna del Voto viene costruita tra il 1659 e il 1662 in stile barocco dall’architetto austriaco Giovan Paolo Schor, su disegno di Gian Lorenzo Bernini, su commissione del papa senese Alessandro VII Chigi e conserva nell’altare centrale il dipinto raffigurante la Madonna col Bambino detta “Madonna del Voto” mentre nelle nicchie laterali vicino all’uscita sono collocate le due celebri sculture raffiguranti “San Girolamo e Santa Maria Maddalena“, entrambe realizzate tra il 1661 e il 1663 dal grande esponente del barocco italiano, lo scultore Gian Lorenzo Bernini e le statue collocate nelle nicchie vicino all’altare raffiguranti San Bernardino e Santa Caterina da Siena sono realizzate rispettivamente da Antonio Raggi e Ercole Ferrata, scultori milanesi, allievi e collaboratori di Giovan Lorenzo Bernini. Sulla parete sinistra della cappella è conservato il dipinto la “Visitazione” mentre sulla parete destra è visibile il mosaico raffigurante la “Fuga in Egitto“, entrambe realizzate dal pittore Carlo Maratta su commissione del papa senese Alessandro VII, al secolo Fabio Chigi.
Carlo Maratta (Camerano, 15 Maggio 1625 – Roma, 15 Dicembre 1713) è stato un celebre pittore italiano, dominando il periodo artistico a cavallo tra Seicento e Settecento e riuscendo perfettamente a coniugare il classicismo con il barocco.
Con il dipinto la Fuga in Egitto, copia del 1793 per volere del Principe Sigismondo Chigi, il pittore marchigiano raffigura sulla tela un episodio narrato nel Vangelo secondo Matteo (2,13-23):
Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: “Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo”. Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Dall’Egitto ho chiamato il mio figlio.
Tale episodio della vita di Gesù viene raffigurato in diverse opere d’arte, e a tal guisa occorre citare l’opera Riposo durante la fuga in Egitto realizzata tra il 1595 ed il 1596 dal pittore italiano Michelangelo Merisi, conosciuto come il Caravaggio, ed attualmente conservato presso la Galleria Doria Pamphilj di Roma.