Il piacere nel costume

Il piacere nel costume Alcuni gradini La figlia di Iorio Tu mi piovi Soltanto non sarebbe Francesca da RiminiIl piacere nel costume

Un tipo importante di piacere, e di conseguenza di fonte di moralità, nasce dall’abitudine. Si fa quanto è abituale più facilmente, meglio, dunque più volentieri; vi si prova piacere, e si sa per esperienza che l’abituale è collaudato, dunque è utile; un costume con il quale è possibile vivere è considerato salutare, in contrapposizione a ogni esperimento nuovo e non ancora messo alla prova. Il costume è perciò l’unione del piacevole e dell’utile, e per giunta non esige riflessione. Non appena l’uomo può esercitare la costrizione, l’adopera per introdurre e imporre i suoi costumi, che per lui sono una collaudata saggezza di vita. Così pure, una comunità di individui costringe ogni singolo componente allo stesso costume. Qui sta l’errore del sillogismo: per il fatto di trovarsi bene in un determinato costume, o almeno perché grazie ad esso si fa valere la propria esistenza, questo costume è necessario, in quanto considerato l’unica possibilità di trovarsi bene; unicamente da esso sembra scaturire il benessere della vita.

Il piacere nel costume tratto dal primo saggio filosofico del celebre saggista, filosofo e poeta tedesco Friedrich Nietzsche (Röcken, Sassonia-Anhalt, Germania 15 ottobre 1844 – Weimar, Germania, 25 agosto 1900): Umano, troppo umano. Un libro per spiriti liberi (Menschliches, Allzumenschliches. Ein Buch für freie Geister), pubblicato in lingua tedesca in due parti tra il 1878 e il 1879.

L’opera è, in sostanza, una raccolta di aforismi incentrati sulla condizione esistenziale dell’essere umano e si compone di varie parti, suddivise in una Prefazione (paragrafi 1-8); Parte prima. Delle prime e ultime cose (aforismi 1-34); Parte seconda. Per la storia dei sentimenti morali (aforismi 34-107); Parte terza. La vita religiosa (aforismi 108-144); Parte quarta. Dell’anima degli artisti e degli scrittori (aforismi 145-223); Parte quinta. Indizi di cultura superiore e inferiore (aforismi 224-292); Parte sesta. L’uomo nel rapporto con gli altri (aforismi 293-376); Parte settima. La donna e il bambino (aforismi 377-437); Parte ottava. Uno sguardo allo Stato (aforismi 438-482); Parte nona. L’uomo solo con se stesso (aforismi 483-638); Tra amici. Un epilogo (poesia); Umano, troppo umano II.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *