Immutabilità del carattere

Immutabilità del carattere Non con un bastone si spezza il cuore Tra amici So l’ora in cui la faccia più impassibile Là fuoresce il Tritone Viaggiando Non chiederci la parola che squadri da ogni lato Ma dove cercare la tomba Pensiero fisso Epigramma I limoni Godi se il vento ch’entra nel pomario Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale Senza baci Ad un amico che non mi scriveva da un pezzo Penso talora Un innamorato Se non avessi visto In esilio Fantasticando A Flora Senza baci La Rivelazione L'istinto Dama poeta L'istinto Amore Come vorrei l'amore Confidenze Si dice L’antico pianto Rondine biondaImmutabilità del carattere

Che il carattere sia immutabile non è vero in senso stretto; questa frase corrente significa piuttosto unicamente che, durante la breve vita di un uomo, i motivi che agiscono su di lui non possono incidere abbastanza in profondità da cancellare i caratteri impressi da molti millenni. Se però ci si immaginasse un uomo di ottantamila anni, in lui si avrebbe addirittura un carattere assolutamente mutevole, sicché da lui verrebbero via via a svilupparsi una quantità di individui diversi. La brevità della vita umana conduce a parecchie affermazioni erronee sulle qualità dell’uomo.

Immutabilità del carattere tratto dal primo saggio filosofico del celebre saggista, filosofo e poeta tedesco Friedrich Nietzsche (Röcken, Sassonia-Anhalt, Germania 15 ottobre 1844 – Weimar, Germania, 25 agosto 1900): Umano, troppo umano. Un libro per spiriti liberi (Menschliches, Allzumenschliches. Ein Buch für freie Geister), pubblicato in lingua tedesca in due parti tra il 1878 e il 1879.

L’opera è, in sostanza, una raccolta di aforismi incentrati sulla condizione esistenziale dell’essere umano e si compone di varie parti, suddivise in una Prefazione (paragrafi 1-8); Parte prima. Delle prime e ultime cose (aforismi 1-34); Parte seconda. Per la storia dei sentimenti morali (aforismi 34-107); Parte terza. La vita religiosa (aforismi 108-144); Parte quarta. Dell’anima degli artisti e degli scrittori (aforismi 145-223); Parte quinta. Indizi di cultura superiore e inferiore (aforismi 224-292); Parte sesta. L’uomo nel rapporto con gli altri (aforismi 293-376); Parte settima. La donna e il bambino (aforismi 377-437); Parte ottava. Uno sguardo allo Stato (aforismi 438-482); Parte nona. L’uomo solo con se stesso (aforismi 483-638); Tra amici. Un epilogo (poesia); Umano, troppo umano II.

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