Includiamo: minori svantaggiati autori di reato e reinserimento sociale

“Includiamo: minori svantaggiati autori di reato e reinserimento sociale”.

Progetto finanziato dalla Chiesa Valdeseautori di reato

Nel mese di Novembre 2017 si è conclusa, dopo un anno dal suo avvio, l’attività progettuale denominata “Includiamo: minori svantaggiati autori di reato e reinserimento sociale” realizzata con il contributo dei fondi dell’Otto per Mille della Chiesa Valdese.
L’attività è stata destinata ai giovani autori di reato beneficiari dell’istituto della messa alla prova, affiancati da un piccolo gruppo di persone diversamente abili.
Orbene, vogliamo soffermarci sull’istituto della messa alla prova a favore dei minori autori di reato e sui presupposti necessari ai fini della sua applicazione, nell’ambito sia del processo minorile tout court ma anche in ambito sociale, con gli eventuali risvolti sulla comunità civile di appartenenza.
In primis, occorre affermare che il beneficio della sospensione del processo con messa alla prova nel processo minorile così come disciplinato dall’art. 28 del D.P.R. n. 448 del 1988 è caratterizzato dalla funzione di recupero sociale e di rieducazione – educazione del minore autore di reato.
Ne deriva che nel nostro ordinamento giudiziario l’istituto della messa alla prova si sostanzia in una particolare forma di probation, predisposta prendendo ad esempio lo schema e il modello anglosassone e, pertanto, applicabile al minore nella fase giudiziale anziché in quella esecutiva.
La messa alla prova, così come formulata, presuppone la valutazione di molteplici elementi in capo al soggetto minorenne, ma essenziale risulta quello dell’occasionalità della condotta deviante, che quindi non deve risultare da un sistema di vita.
In tale ottica il principale obiettivo è quello di “realizzare una ripresa dell’itinerario educativo del minore, che l’atto criminale ha, in un certo senso, interrotto”.
Obiettivo secondario dell’istituto è quello di ridurre il rischio di recidiva; un rischio che, con riguardo a soggetti minorenni, risulta molto alto.
La premessa teorica che sta a monte dell’istituto della messa alla prova per imputati minorenni è che la condotta delittuosa rappresenta una fase transitoria che si inserisce pienamente nella fase “più ampia” dell’adolescenza, caratterizzata da forte impulsività, emotività, conflittualità e assenza di autocontrollo e sicurezza. In tal contesto la messa alla prova per imputati minorenni rappresenta uno strumento attraverso il quale il minore possa acquisire consapevolezza della sua condotta deviante e maturare un senso di responsabilità generale.
Muovendo da tali presupposti i ragazzi beneficiari dell’istituto della messa alla prova sono stati inseriti nell’ambito di attività artistiche, culturali e sociali unitamente ad un piccolo gruppo di persone diversamente abili.
In tale ottica, l’inclusione sociale è passata attraverso il coinvolgimento e l’impegno in azioni destinate a persone diversamente abili.
L’interazione con l’ambito della disabilità, generalmente considerato come estraneo e diverso, ha innescato una serie di azioni successive e concomitanti che hanno comportato l’acquisizione di un senso di responsabilità più ampio, ma anche di rispetto, di coinvolgimento e di partecipazione nell’ambito dei rispettivi ruoli, limiti e anche differenze. In tal senso i minori autori di reato non sono stati solo i destinatari passivi delle azioni volte al recupero sociale degli stessi, ma sono diventati, allo stesso tempo, protagonisti e principali ideatori di azioni positive nei confronti di persone svantaggiate.

autori di reato

Ci teniamo ancora una volta a sottolineare come questa attività progettuale si è resa possibile grazie al contributo della Chiesa Valdese che con I Fondi dell’Otto per Mille ha inteso supportare questa entusiasmante esperienza volta alla rieducazione e reinserimento dei giovani autori di reato ammessi alla prova.

Concludiamo con il ringraziare la Chiesa Valdese che tra le diverse emergenze sociali ha deciso di supportare moralmente ed economicamente, attraverso i Fondi dell’Otto per Mille, la proposta progettuale “Includiamo: minori svantaggiati autori di reato e reinserimento sociale” dando vita a questa entusiasmante e piacevole esperienza.

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