Interventi dedicati alla disabilità
Progetto sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese
Prosegue l’attività progettuale dal titolo “Interventi dedicati alla disabilità” che vede coinvolti minori e adulti autori di reato beneficiari dell’istituto della messa alla prova e persone disabili adulte.
Le attività continuano ad essere svolte con il prezioso aiuto di persone adulte autori di reato che, nell’ottica di un senso pieno di responsabilità sociale, si spendono, con senso di responsabilità, in favore delle persone disabili adulte beneficiarie finali del progetto.
La creazione di spazi ricreativi e culturali costituisce la base di attività volte all’inclusione delle persone disabili aiutate in questo percorso da persone autori di reato in cerca di una occasione di reale riscatto per il loro reinserimento sociale.
La CHIESA VALDESE è, da sempre, impegnata ad aiutare persone fragili offrendo loro opportunità di inserimento ed inclusione sociale.
Anche la nostra attività progettuale ha trovato il supporto della Chiesa Valdese, che con I Fondi dell’Otto per Mille ha reso possibile questa entusiasmante esperienza volta alla rieducazione e reinserimento sociale delle persone (minori e adulti) beneficiari dell’istituto della messa alla prova.
L’attività progettuale “Interventi dedicati alla disabilità” vuole porre l’attenzione su due aspetti distinti ma uniti e connessi, nell’ambito di politiche di volontariato sociale:
- la rieducazione e la responsabilizzazione di persone (adulte o minori) autori di reato
- e il benessere e la qualità della vita delle persone portatrici di handicap.
Sotto tale aspetto, si tratta di una attività che possa prendere in opportuna considerazione i loro bisogni ed interessi tenendo, altresì, conto dell’allungamento della vita media delle persone con disabilità, laddove l’emarginazione possa trasformarsi in inclusione.
Invero, il concetto di disabilità è profondamente mutato nel corso del tempo, e ad una concezione di malattia si è andato sovrapponendo il “nuovo” e “diverso” concetto di assistenza e di accompagnamento sociale della persona affetta da handicap, nel senso di favorire e garantire la sua partecipazione attiva alla società. Tale nuova concezione si allinea a quanto stabilito ed attuato anche negli altri paesi europei. Da ciò deriva l’integrazione sociale della persona con disabilità, ove la stessa possa usufruire a pieno titolo dei diritti che la comunità di appartenenza mette a sua completa disposizione, dei servizi sociali e assistenziali a suo favore e garantire la percezione concreta della dimensione ambientale.
Il concetto di assistenza rimane connesso con il diritto alla salute della persona disabile, così come garantito erga omnes a livello costituzionale (ex art. 32 Costituzione), ma nell’ambito della disabilità si riempie di nuovi significati e accezioni: accanto alla cura come diritto di tutti i cittadini, il c.d. diritto alla salute assume la nuova funzione di assistenza, e di integrazione, sotto il profilo sociale oltre che sanitario. Sotto questo aspetto trovano collocamento una serie di attività necessarie ad accompagnare e a seguire le persone con handicap nel loro tempo libero, che in mancanza diventerebbe un tempo vuoto, oggetto di penuria e di depressione.
Proseguiamo con entusiasmo nello svolgimento delle citate attività, sperimentando la gioia e l’emozione di trovarci uniti, solidali ed integrati nel nome dell’inclusione sociale, della condivisione dell’arte e della cultura.
Non ci resta che ringraziare la Chiesa Valdese per aver reso possibile, attraverso il contributo concesso con i Fondi dell’Otto per Mille, questa entusiasmante esperienza progettuale.