Jackson Pollock: il principale interprete dell’Action Painting

Jackson Pollock (Cody, 28 gennaio 1912 – Long Island, 11 agosto 1956) è stato il principale interprete dell’Action Painting, corrente artistica culturale che rappresenta il contributo americano alla corrente dell’ Informale.

Nella sua breve ed irregolare vita Jackson Pollock esercita apprendistato in varie accademie e scuole d’arte applicate.

Alcoolista a 25 anni, si sottopone a svariate sedute di psicoanalisi venendo a conoscenza del mondo dell’inconscio e dell’irrazionalità, elementi decisivi ed indispensabili per l’arte informale.

Dipinge un murale per la casa di Peggy Guggenheim divenendo uno degli artisti americani più noti tanto da divenire un mito.

Jackson Pollock è stato il creatore della tecnica “dripping”, cioè la sgocciolatura di colore su tela posta in orizzontale tramite gesti rituali che molto richiamano i riti propiziatori delle tribù indiane d’america.

Ottiene attraverso la tecnica “dripping” una serie di intrecci di colori e forme occasionali date dall’espansione delle masse cromatiche con totale assenza di un organizzazione razionale.

Le opere di Jackson Pollock si connotano dunque per una carica di drammaticità ed angoscia create dall’impossibilità dell’uomo nel realizzare le proprie aspirazioni in armonia con il mondo circostante. Tali opere suggestionarono non poco gli intellettuali attivi in quegli anni.

La sua ricerca, durata poco più di un decennio, venne interrotta dalla sua precoce morte avvenuta nel 1956 all’età di 44 anni a seguito di un incidente stradale.

Tra i suoi quadri più famosi di Jackson Pollock corre doveroso citare Pali Blu del 1953 (mt. 2 x 5) e Number 1 (Lavender mist) del 1950.

 

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