La Ciociara
“Ogni giorno bisognava alzarsi, tagliare la legna, accendere il fuoco nella capanna, far da mangiare e mangiare e quindi giracchiare per le macerie per ingannare il tempo fino all’ora di cena. Ogni giorno, pure, venivano gli aeroplani a gettare le bombe. Ogni giorno si sentiva dalla mattina alla sera e dalla sera alla mattina il tonfo regolare di quei maledetti cannoni di Anzio che sparavano di continuo e bisognava dire che non ce l’azzeccassero mai, perché né inglesi né tedeschi, come sapevamo, si erano mossi. Ogni giorno, insomma, era simile al giorno precedente; ma la speranza ormai eccitata e impaziente lo rendeva più del precedente teso, esasperato, doloroso, noioso, interminabile e sfibrante.”
(cit. La Ciociara – opera di Alberto Moravia)
La Ciociara è un romanzo del 1957, opera dello scrittore Alberto Moravia nel quale emergono con assoluta chiarezza e all’interno della cornice storica le idee neorealiste.
La Ciociara è ambientato nel corso della seconda guerra mondiale: nella campagna laziale del sud di Roma, due donne, una madre vedova e una giovane figlia di nome Rosetta, trovano rifugio e riparo quando l’esercito tedesco invade la città di Roma.
Ma nel periodo precedente la liberazione un gruppo di soldati intercetta su una strada le due donne e violenta la giovane figlia Rosetta. Si tratta di uno stupro di gruppo, perpetrato con assoluta barbarità in una chiesa sotto il quadro rovesciato con l’immagine della Madonna, che sconvolgerà l’avvenire della giovane ragazza.
Uno stupro che non troverà mai la giusta punizione, rimanendo impresso nella mente di colei che ne fu inconsapevole vittima.
Alberto Moravia, con la Ciociara, vuole affermare e rappresentare tutte le violenze, le pene e la miseria generate dal conflitto bellico che riassume simbolicamente nella violenza sessuale subita dalla giovane Rosetta: un annientamento nel corpo e nell’ animo, non solo fisico ma anche morale.
All’ anarchia dei sentimenti e degli ideali che la guerra ha trascinato dietro di sè si contrappone la figura di Michele, l’ eroe positivo. Un uomo che racchiude una purezza d’ animo interiore, che si contrappone sia al fascismo che al nazismo, simboleggiando la speranza per la rinascita di un mondo nuovo.