La probatica piscina. Opera di Niccolò Circignani, detto il Pomarancio

La probatica piscina

La Probatica Piscina (Guarigione del paralitico presso la piscina di Betesdà)

La probatica piscina (Guarigione del paralitico presso la piscina di Betzaeta) è un dipinto (olio su tavola, cm 410×249) realizzato nel 1565 circa dal pittore toscano Niccolò Circignani, detto il Pomarancio, ed attualmente conservato presso il Museo dell’Opera del Duomo di Orvieto, in Umbria.

Niccolò Circignani detto il Pomarancio (Pomarance, in provincia di Pisa, 1530 circa – 1597 circa) è stato un celebre pittore toscano, molto attivo in Umbria e a Roma, città dove sono conservati i meravigliosi affreschi nella Chiesa dei Santi Nereo e Achilleo e nella Basilica di Santo Stefano Rotondo al Celio.

Il dipinto La probatica piscina presenta qualche danneggiamento e in origine era collocato all’interno del Duomo di Orvieto, sull’altare della terza cappella nella navata sinistra.

La guarigione del paralitico presso la piscina di Betzaeta è uno dei miracoli di Gesù raccontato esclusivamente dal Vangelo secondo Giovanni (5,1-18):

Vi fu poi una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. V’è a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, una piscina, chiamata in ebraico Betzaetà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un gran numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici…Si trovava là un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù vedendolo disteso e, sapendo che da molto tempo stava così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, io non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, qualche altro scende prima di me». Gesù gli disse: «Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina». E sull’istante quell’uomo guarì e, preso il suo lettuccio, cominciò a camminare“.

Il dipinto La probatica piscina (Guarigione del paralitico presso la piscina di Betzaeta) raffigura la scena evangelica con il paralitico a terra in attesa di scendere nella piscina e il Cristo in piedi con la mano in alto colto nel momento della guarigione miracolosa. In alto a sinistra è raffigurato l’arrivo dell’arcangelo Raffaele in volo.

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