“Leda e il cigno” è un dipinto (olio su tela, cm 162×218) realizzato tra il 1550 e il 1560 dal grande pittore del Rinascimento italiano, Jacopo Robusti, noto come il Tintoretto, e attualmente conservato presso la Galleria degli Uffizi di Firenze.
Il tema mitologico di Leda e il cigno viene affrontato dal Tintoretto in diversi dipinti. In questa opera, a differenza delle altre, la tematica viene riportata sulla tela con una intensa carica erotica e sensuale.
L’inquadratura è orizzontale: sulla parte sinistra del dipinto viene raffigurata Leda, completamente nuda, pettinata e ingioiellata secondo la moda veneta del cinquecento, distesa su un letto con tessuti di pregio e dietro di lei si estende una ampia tenda rossa del letto a baldacchino. Le forme del corpo sono morbide e sinuose.
Accanto a lei si trova il cigno che Leda accarezza con un mano mentre a suoi piedi vi è un piccolo cagnolino. Sulla parte destra del dipinto si trova una serva che regge una gabbia contenente un’anatra, anche lei ben pettinata e ingioiellata.
La luce sorge dall’esterno, da destra, illuminando principalmente la figura di Leda e il cigno, e in parte anche la serva . Lo sfondo rimane scuro e poco illuminato. L’immagine, nel complesso, è intrisa di una forte dose di sensualità ed erotismo determinati dalla nudità e dalla posizione del corpo di Leda e dalle tonalità scure del rosso sullo sfondo del dipinto.
Una delle ipotesi più avvalorate è che la modella del dipinto per la figura di Leda poteva essere interpretata solo da una cortigiana, la quale sarebbe potuta comparire e posare per il dipinto senza veli, sebbene nei limiti della trattazione e raffigurazione di un episodio mitologico. E, in tal senso, anche la serva appare troppo ben vestita e curata, potendo configurarsi come una di quelle donne che accompagnavano le cortigiane.