La Madonna della Zaffara
La Madonna della Zaffara è un dipinto (olio su tavola), risalente al XIII secolo, di autore ignoto, conservato nel Museo Diocesano di Monopoli, in provincia di Bari in Puglia.
L’opera prende il nome dal colore della pietra dello zaffiro che identifica il blu intenso del manto della Vergine Maria.
Il dipinto la Madonna della Zaffara raffigura la Vergine Odigitria, di tipo bizantino, o Madonna dell’Itria, (dove “Itria” è una riduzione di “Odigitria“) cioè “indicante la via della salvezza“.
Nella composizione la Madonna, a mezza figura con in braccio (sul lato sinistro) il Bambino Gesù, seduto in atto benedicente, indica con la mano destra il figlio quale via per la Salvezza.
Il Bambino benedice alla maniera greca unendo il pollice e l’anulare e mostra un cartiglio in greco con un versetto dell’evangelista Giovanni:
“Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Vangelo di Giovanni 8,12).
L’opera è di estrema raffinatezza determinata dalla dolcezza dello sguardo e del volto reclinato di Maria e di Gesù, con le aureole che si toccano all’interno dello sfondo dorato.
La Madonna indossa una tunica azzurra, e su di essa il maphorion, una sopravveste porpora per coprire il capo e le spalle, emblema di purezza e verginità.
Gesù, come tipico della tradizione bizantina, è rappresentato come un piccolo filosofo antico, e indossa una tunica e pallio, con in mano il libro delle scritture.
La tela era, in origine, custodita all’interno della Chiesa di Santa Maria della Zaffara a Monopoli, risalente al XVII secolo. La chiesa è solitamente chiusa, le opere sono conservate nei musei di Monopoli, e viene aperta soltanto per eventi culturali e artistici.