La Madonna di Foligno è un dipinto (copia da Raffaello) – (olio su tela, cm 255×177) realizzato ante 1640 dal pittore italiano Giuseppe Cesari, detto Cavalier D’Arpino, ed attualmente conservato nel Museo Capitolare Diocesano di Foligno.
Giuseppe Cesari, detto il Cavalier d’Arpino (Arpino, Frosinone, 14 Febbraio 1568 – Roma, 3 Luglio 1640) è stato un celebre pittore italiano, tra i più apprezzati e rinomati della pittura tardomanierista romana tra i secoli XVI e XVII, ed è passato alla storia per essere stato il maestro di Michelangelo Merisi, meglio noto come il Caravaggio e di Guido Reni.
Tra le opere romane occorre citare le decorazioni del soffitto della Cappella Contarelli nella Chiesa di San Luigi dei Francesi, le decorazione della volta della Cappella Olgiati nella Basilica di Santa Prassede, due dipinti (l’ Adorazione dei Magi e la Natività) per la Cappella Aldobrandini nella Chiesa di Santa Maria in Via, l’affresco dell’ Ascensione nella Basilica di San Giovanni in Laterano, i cartoni per la decorazione a mosaico della cupola nella Basilica di San Pietro in Vaticano, decorazioni della Cappella Paolina nella Basilica di Santa Maria Maggiore, la pala d’altare raffigurante l’ Incoronazione della Vergine per la Chiesa di Santa Maria in Vallicella detta tradizionalmente Chiesa Nuova, i dipinti Morte della Vergine e Natività della Vergine nella Chiesa di Santa Maria di Loreto, la pala d’altare raffigurante “Santa Barbara” nella Cappella di Santa Barbara all’interno della Chiesa di Santa Maria in Traspontina, gli affreschi conservati nella Sala degli Orazi e dei Curiazi in Campidoglio, e il dipinto Diana cacciatrice conservato presso i Musei Capitolini, Pinacoteca Capitolina di Roma.
L’opera la Madonna di Foligno è una copia dell’omonima opera di Raffaello, e raffigura la Vergine col Bambino seduta sulle nubi e circondata da un disco dorato con una corona azzurra all’interno del quale sono raffigurati dei serafini. Nella parte bassa dell’opera sono raffigurati i Santi Giovanni Battista e Francesco d’Assisi (a sinistra), Girolamo e Sigismondo de’ Conti, segretario di papa Giulio II e committente dell’opera originaria (a destra). Al centro è raffigurato un angioletto con in mano una tabella e lo sguardo rivolto verso il cielo.
Il dipinto pervenne alla Cattedrale di Foligno dopo il 1641, donato dalla famiglia Roscioli, che vantava consolidati rapporti con l’ambiente artistico romano e con la corte pontificia.
Esta obra realizada por Cesari demuestra que al principio la Foligno Vaticana tenia la cabeza del león completa y cuando vino de Francia en 1816 ( allí estuvo 16 años), se vio que Hacquin al pasarla de tabla a lienzo le cortó a la tabla, 15 centímetros o más su lateral izquierdo, por lo que le quedó media cabeza de león, tal como se ve ahora en el Museo Vaticano. Por eso, solo las copias primitivas tienen la cabeza del león completa, y las que solo tienen media cabeza son posteriores al año 1802.
Los 14 querubes del arco superior tampoco eran tan brumosos, sino que los pusieron en Francia de ese modo porque los nítidos de Rafael ya casi no existían y, de todas todas, había que pintarlos. Un saludo..
Estimado señor
gracias por el comentario detallado
un saludo para ti tambien
No se por qué no se ha guardado la última frase del comentario anterior, que decia:
“Los 14 querubes tampoco eran tan brumosos, sino más nítidos, pero la humedad los había estropeado, y Mathias Roser -El Restaurador de la Vaticana en Francia), tuvo que rehacerlos como pudo. Y lógicamente no pintaba como Rafael Sanzio.
gracias por el comentario